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Era ora: a Milano arrivano gli “stalli rosa”, parcheggi dedicati a donne incinte e genitori con bimbi piccoli

Finalmente anche a Milano arrivano i primi stalli rosa, parcheggi riservati alle donne in gravidanza e ai neogenitori con figli fino ai 2 anni.
27 Luglio 2025

Altro che “chi prima arriva, meglio alloggia“. A Milano, dal 29 luglio 2025, arriva una novità che rivoluziona (almeno un po’) la vita a chi gira in città con la pancia o col passeggino: i primi stalli rosa, parcheggi riservati alle donne in gravidanza e ai neogenitori con figli fino ai 2 anni. Ne avevamo bisogno? Decisamente.

Dove sono spuntati i primi stalli?

Per ora, sono tre gli stalli già visibili in via Niccolò Jommelli (Municipio 3), a due passi dall’Istituto Clinico Città Studi. Ma occhio, perché altri ne stanno arrivando anche in:

  • Via Buonarroti
  • Via Alfonso Capecelatro
  • Via Aristide De Togni
  • Via Regina Clotilde
  • Via Emilio Bignami
  • Via Francesco Nava
  • Via Benjamin Constant

E a stretto giro li vedremo comparire pure in:
Via Magnasco, Monreale, Di Rudinì, San Giusto, Macedonio Melloni, Arturo Graf, Cambini, Murat, Castelvetro, Bessarione, e Luigi Mengoni. Insomma, un mini boom di stalli rosa.

Chi può parcheggiare e come funziona?

Non basta essere genitori o incinta per parcheggiare lì a cuor leggero. Serve un permesso specifico, il cosiddetto “permesso rosa”, da richiedere online sul sito del Comune di Milano a partire dal 29 luglio. A chi spetta: donne residenti a Milano in stato di gravidanza, con certificato medico alla mano (serve che ci sia scritto anche la data presunta del parto); genitori residenti a Milano con bimbi fino ai 2 anni.

Attenzione però: il permesso è strettamente personale e vale solo se a bordo c’è la mamma col pancione o il genitore insieme al bambino. Niente trucchetti all’italiana tipo “prendo il permesso, poi lo uso per andare in centro a fare shopping tranquillo”: se ti beccano che stai abusando del diritto, il multone è dietro l’angolo. Il permesso è valido fino al secondo compleanno del pupo, poi si torna alla giungla dei parcheggi come tutti. L’obiettivo del Comune non è fermarsi a qualche via strategica, ma estendere la rete degli stalli rosa in prossimità di ospedali, strutture sanitarie, scuole, uffici pubblici, impianti sportivi e tutti quei luoghi dove “fare due passi a piedi col passeggino” si traduce spesso in 40 minuti di ricerca del parcheggio, più un figlio che urla e la spesa che si scongela nel bagagliaio.

Il commento del Comune: “Una misura di civiltà”

Arianna Censi, assessora alla Mobilità, la definisce senza mezzi termini:

“È una misura di civiltà che viene incontro alle esigenze delle donne incinte o di genitori di bambini piccoli che devono spostarsi in città. Facilita la vita quotidiana di tanti genitori nelle incombenze di tutti i giorni, consentendo loro di arrivare più vicino al luogo in cui si devono recare. Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine a rispettare questi spazi, perché il rispetto delle regole rende la nostra comunità più giusta e solidale”.

Alice Arienta, presidente della Commissione Servizi civici e trasformazione digitale, rincara la dose:

“Sono lieta che sia stata ascoltata un’istanza sollevata dal Consiglio comunale, che va a beneficio delle mamme e dei neogenitori. Lavoriamo in direzione di una mobilità accessibile per tutti e una città accogliente”.

Una Milano più inclusiva (e un po’ meno parcheggio selvaggio)

Se c’è una cosa che a Milano scarseggia quanto il mare, è il parcheggio. E se sei un genitore con un neonato al seguito, la combo “strisce blu + pannolini + fretta” può diventare un incubo urbano. Quindi sì, questo passo verso una mobilità più “a misura di genitore” è piccolo ma concreto. L’importante sarà farlo rispettare, perché da noi, si sa, “fatta la regola, trovato i cogl*oni”.

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