Milano continua a confermarsi tra le capitali europee più attrattive. Nel 2024 il turismo ha registrato un nuovo primato: oltre 9 milioni di visitatori hanno scelto la città, tra business, eventi e weekend mordi e fuggi. A trainare i numeri, come sempre, i grandi eventi: su tutti il Gran Premio di Monza, che ha fatto da calamita non solo per gli appassionati di Formula 1 ma anche per chi cercava un pretesto per passare qualche giorno nella City. Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, ha fatto il punto interpellato dal Corriere: «E i primi 8 mesi del 2025 sono in linea, come fatturati, a quelli dell’anno scorso. Molto positivo il week end del Gran Premio di Monza, ma in generale i prossimi quattro mesi non sembrano avere la stessa verve del 2024. Questo è dovuto in particolare alla mancanza di congressi importanti come il CPHI che lo scorso ottobre aveva saturato l’occupazione alberghiera».
Un agosto da tutto esaurito
I dati parlano chiaro: l’estate 2024 è stata un successo. A confermarlo è Barbara Mazzali, assessore al Turismo di Regione Lombardia: «Il capoluogo lombardo continua a sorprendere: in agosto ha superato l’85% di occupazione delle strutture ricettive e apre settembre con il passo giusto, trainato dal Gran Premio. Per il weekend del 6–7 settembre si registrano tassi di occupazione oltre l’80% nelle aree centrali, ovest e nord della città, con gli hotel del centro di fascia alta sold out».
L’effetto GP non si è fermato ai confini milanesi: «Si è visto anche a Varese, soprattutto negli hotel vicini a Malpensa, Monza è sold out mentre a Bergamo le prenotazioni sono sopra l’85%». Non è tutto: anche gli aeroporti hanno registrato un incremento significativo. A luglio 2025 la crescita complessiva è stata del +2% con oltre 5,7 milioni di passeggeri. Malpensa ha segnato un +7,7%, Linate +2%. Solo Bergamo ha avuto un calo (-7%), ma il trend regionale resta positivo.

Lombardia protagonista: dai laghi alla Valtellina
Il turismo non ha riguardato solo Milano eh. «Anche nel 2025, seppur con differenze territoriali, i grandi eventi restano linfa vitale per la crescita del turismo in Lombardia», sottolinea Mazzali. Ferragosto è stato praticamente da tutto esaurito: «In alcune delle principali destinazioni turistiche si è arrivati a oltre il 95% di occupazioni». Sul podio delle mete preferite ci sono l’alto Lago di Como, Lecco e la Valtellina, con località come Bormio, Livigno e Aprica che continuano ad attirare turisti da tutto il mondo.
La componente internazionale è fortissima: Como segna l’86,3% di presenze straniere, Milano oltre l’80%, Bergamo il 74%. Tra i viaggiatori più affezionati ci sono americani, polacchi, britannici, spagnoli, francesi e tedeschi. «Particolarmente significativo è il ritorno dei visitatori cinesi, soprattutto nelle destinazioni più esclusive», evidenzia l’assessore.
Overtourism? Naaa.
Negli ultimi mesi si è parlato spesso di overtourism, ma la Regione ridimensiona la questione. «Non è una metrica, non esiste un indicatore scientificamente riconosciuto. Con un indice di stagionalità pari a 0,29 (contro 0,56 nazionale) abbiamo flussi sempre più distribuiti nell’arco dell’anno», precisa Mazzali.
Le code al Duomo o al Cenacolo, insomma, non sarebbero un’anomalia: «Sono fisiologiche ovunque nel mondo. Che al Cenacolo, al Duomo o in alcune ville del Lago di Como ci sia attesa non significa “eccesso di turismo”, è un tema di capacità e servizi. La sfida non è fermare i flussi, ma gestirli meglio». E poi c’è anche un altro aspetto: «I turisti stranieri non si lamentano se stanno in fila e, magari, vivono quel momento di attesa per dare un’occhiata un po’ più approfondita a quello che li circonda».
Si va verso le Olimpiadi 2026
Se il 2024 è stato l’anno dei record, gli occhi sono ora puntati sul 2026. Milano e la Lombardia ospiteranno le Olimpiadi invernali, con numeri che fanno già tremare i polsi: 3.500 atleti, 93 Paesi coinvolti, 1,3 miliardi di spettatori attesi davanti alla tv. «Un’occasione storica: ci aspettiamo un impatto tra +15% e +60% di flussi post-Giochi. Stiamo investendo 434 milioni di euro in infrastrutture e progetti vari. Milano sarà la porta d’ingresso, la Valtellina il cuore pulsante, ma tutta la Lombardia sarà protagonista», conclude l’assessore. Siamo pronti?