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Parla la GM del Mandarin Oriental, l’hotel da 1500 a notte: “Di Milano si innamorano tutti, è la porta d’Italia”

«Mandarin ha riconosciuto, prima di altri, la potenzialità di Milano come destinazione leisure, punto di partenza per scoprire il Paese.
4 Settembre 2025

Era il 30 luglio 2015 quando, in pieno fermento Expo, apriva in via Andegari il primo Mandarin Oriental d’Italia. Oggi l’hotel di lusso festeggia i suoi primi dieci anni e lo fa con un omaggio speciale a Milano, la città che l’ha accolto “a braccia aperte”. A dirlo è la general manager Stephanie Greger, tedesca, da tempo innamorata della capitale lombarda: «Una città che ci ha accolto a braccia aperte e con la quale si è creata una connessione profonda».

Perché proprio Milano?

L’apertura non è stata un caso. «Mandarin ha riconosciuto, prima di altri, la potenzialità del capoluogo lombardo non solo come destinazione business internazionale, ma anche e soprattutto come destinazione leisure, punto di partenza per scoprire il Paese. E dopo Milano lo sviluppo del brand in Italia continua», ha raccontato Greger al Corriere. E infatti il gruppo non si è fermato: «Nel 2019 è stato inaugurato l’hotel sul Lago di Como e sono in arrivo quelli di Venezia, Cortina, Porto Cervo e Roma: nel 2027 l’Italia sarà il paese al mondo con più presenze di Mandarin dopo la Cina». Altro che colpo di fortuna: una strategia bella precisa.

Oggi Milano è la città con più alberghi di lusso in Italia e la concorrenza è destinata ad aumentare. Ma nonostante Roma, Venezia e Firenze, i brand internazionali guardano prima qui. Perché? Greger non ha dubbi: «I brand internazionali vogliono venire a Milano, anche prima che in altre città italiane, perché è la porta dell’Italia a livello internazionale, ha una reputazione fortissima, è percepita come molto elegante, un posto dove nascono le tendenze e non solo a livello di moda ma, per esempio, anche nella ristorazione. Piace molto lo stile di vita milanese così come i tanti eventi».

Insomma: non solo passerelle e showroom, ma anche ristoranti stellati, mostre, quartieri trendy come Isola e CityLife e weekend lampo in Franciacorta o sul Lago di Como.

Da capitale del design a città “da vivere”

Rispetto a dieci anni fa la città è cambiata parecchio. «Da capitale della moda e del design è diventata una destinazione culturale, gastronomica (c’è di tutto) e imprenditoriale. Expo 2015 ha rappresentato una svolta importante, ma poi la città è stata capace di diventare sempre più attrattiva per una clientela altospendente».

E non si parla solo di turisti mordi e fuggi. «Prima ci si fermava in media una notte, adesso 2 o 3: alcuni ospiti desiderano vivere la città come un milanese: mercati locali, quartieri emergenti come Isola o CityLife, mostre e trattorie autentiche. Altri cercano l’eccellenza del lifestyle milanese, tra shopping, visite private a collezioni d’arte, o una giornata in Franciacorta o sul Lago di Como».

Il risultato? Milano non sarà immediata come Roma o Firenze, ma sa come conquistare. «S’innamorano tutti. Ha una bellezza meno immediata rispetto a Roma, Firenze e Venezia: è da scoprire, da Brera ai Navigli dall’Isola a CityLife».

Chi sono i clienti del Mandarin?

E chi sono gli ospiti disposti a spendere anche 1.500 euro a notte per una camera? «Un mix di viaggiatori business e leisure, con una prevalenza di flussi dagli Usa, seguiti poi dal Middle East e dall’Europa. Stanno tornando anche i cinesi e i russi».

Le stagioni più richieste, inutile dirlo, sono legate ai grandi eventi: Settimane della Moda, Design Week, Formula 1 a settembre. L’estate rimane un periodo di altissima domanda perché molti stranieri scelgono l’Italia come meta delle vacanze. Più tranquilli invece i mesi invernali, in attesa delle Olimpiadi 2026, già nel radar: «Abbiamo già molte prenotazioni: prevediamo una clientela diversificata, ospiti leisure di fascia alta, rappresentanti degli sponsor, sportivi».

Ovviamente qualche ombra c’è: il tema sicurezza. «È un tema sensibile in tutte le grandi città del mondo, per questo abbiamo un team dedicato alla sicurezza». D’altronde, con i casi di furti di orologi di lusso finiti sui giornali, meglio non lasciare nulla al caso. Ma cosa distingue il Mandarin dagli altri hotel di lusso in città? «L’ospitalità orientale, con un servizio eccellente, si fonde con il calore tipico dell’accoglienza italiana. Poi abbiamo Seta, ristorante 2 stelle Michelin, il Mandarin Garden e la Spa che sono una destinazione anche per i milanesi, ed è un valore aggiunto».

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