Dimenticatevi il caffè, due chiacchiere e un panino al volo… In Giappone si va al bar per piangere. Benvenuti nei Cry Café, posti speciali dove le lacrime non solo sono benvenute, ma sono proprio l’ingrediente principale della permanenza al bar. Qualcuno si deve essere detto: basta con la radio in sottofondo, chiacchiere e far finta che va tutto bene… facciamo un bel locale dove si entra solo se hai il morale sotto i piedi e una gran voglia di sfogarti senza sentirti giudicat*. Il cocktail più richiesto? Tristezza, malinconia, frustrazione e una spruzzata di problemi amorosi!
Il menù del pianto: lacrime in tazza grande
Il funzionamento è semplice: all’ingresso si sceglie una “sessione emotiva”, dopodiché si viene coccolati con una selezione di video strappalacrime, storie tristissime o magari una playlist studiata apposta per far venire il magone anche al più burbero dei burberi…. Giù di violino zigano e roba simile! In alcuni locali ci sono anche stanze private arredate con cura, musica dolce, luce soffusa e – ovviamente – fazzolettini a volontà. Altro che aperitivo e happy hour…
Non solo. Esistono anche veri e propri “club del pianto” o rui-katsu (in giapponese: “ricerca delle lacrime”). Si tratta di gruppi organizzati che si incontrano per guardare insieme film o video commoventi e… piangere in compagnia. Un po’ come un cineforum, ma con gli occhi gonfi e il naso che gocciola.
Ma perché in Giappone c’è bisogno di crying cafè? Perché nel Paese, dove di solito fanno a gara a chi resta più composto, servono spazi tattici pensati soprattutto per le giovani donne che ogni giorno vivono livelli di stress da “Milano in tangenziale alle 8 di mattina” e oltre. Dato che lì piangere in pubblico è ancora visto male (noi in Italia ci facciamo meno menate) queste stanze diventano un’alternativa più empatica che repressiva: insomma, ti siedi, molli due lacrimoni e torni in pista come se nulla fosse.
A Tokyo, nel quartiere hipster di Shimokitazawa, c’è ad esempio il Bar Mori Ouchi, nato nel 2020, che accoglie solo chi ha bisogno di sfogarsi: tristezza, ansia, malinconia, insomma tutto il pacchetto “giornata di sbatti”. Il mood è chiaro già dall’ingresso: “negative people only”. Dentro regole precise: se sei donna entri quando vuoi, se sei uomo ti serve la scorta (e non parliamo della security, ma proprio di una che ti accompagna). Atmosfera cozy, legno, cabine private e menu a tema cocktail. Puoi portarti da mangiare da fuori, ma almeno un drink te lo devi ordinare, sennò ciaone.

Camere per piangere in hotel: sì, esistono
E se il Cry Cafè è l’entry level e il Club del pianto l’upgrade, sappiate che c’è anche il non plus ultra della tristezza: alcuni hotel, come il Mitsui Garden Yotsuya di Tokyo, offrono vere e proprie stanze del pianto. Prezzo? Circa 10.000 yen a notte (55-60 euro). Al loro interno trovi tutto quel che serve per un’esperienza lacrimosa deluxe: lenzuola morbide, mascherine per gli occhi, fazzoletti in quantità industriale, mangra deprimenti e una selezione di film che vi faranno venire il magone al primo fotogramma (a me fa questo effetto Forrest Gump, ma ognuno ha il suo film straziante di riferimento, ammettiamolo).
Strano ma non unico
I cry café sono certamente un’esperienza bizzarra, ma non sono l’unico posto in cui il cocktail è solo la punta dell’iceberg… pardon! del cubetto. Vediamo un po’…
1. The Clinic – Singapore
Ecco dove bere un mojito con gesso e stampelle! Questo locale, arredato come una clinica medica, serve drink in flebo e fa accomodare i suoi ospiti su lettini da ospedale. Perfetto se sei stanc* dei soliti banconi da bar… Di solito, la gente si sbronza e poi finisce in ospedale: qui hanno deciso di saltare un passaggio. Mah.
2. Icebar – Stoccolma (e altre città glaciali)
Un bar tutto fatto di ghiaccio, dove anche i bicchieri sono congelati. Si entra con giacche termiche e si beve come pinguini cool. Attenzione a quella bruttissima sensazione che si prova quando si ingurgita qualcosa di freddo troppo in fretta.
3. Alux Cave Bar – Messico
Questo bar si trova dentro una caverna naturale di 10.000 anni. L’atmosfera è magica, un po’ Indiana Jones, un po’ uomo di Cromagnon. Se hai paura del buio, magari fatti un drink con più tequila.
4. Cereal Killer Café – Londra
Un bar dedicato interamente ai cereali da colazione: cornflakes, cioccoris, choco-palline e tutto quello che ti dava un motivo per scendere dal letto la mattina quando dovevi andare a scuola. In un trip di zuccheri e nostalgia, si possono gustare i cereali con ogni tipo di latte immaginabile. E c’è anche una parete di Game Boy, per completare l’esperienza Amarcord, Madeleine o come la volete chiamare.
5. Vampire Café – Tokyo
Torniamo in Giappone, dove l’eccentricità è all’ordine del giorno. In questo bar gotico i camerieri vestono da Dracula, si beve alla luce di candelabri rossi e il menù è servito su bare decorative. Divertente da morire…
Certo la fantasia in giro per il mondo non manca. A noi basterebbe un bar dove il barista ci sorride e non ci tratta a pesci in faccia.