Turisti ne abbiamo? Eccome. Nel 2024 l’industria del turismo del capoluogo ha piazzato quasi 16 milioni e mezzo di pernottamenti. Una roba mastodontica: +2,38 milioni rispetto al 2023. Mai vista una crescita del genere (ok, a parte il rimbalzo post-Covid).
E sapete dove dormono i forestieri? Non solo in hotel: 7 milioni di notti se le sono ciucciate b&b e case in affitto breve, che ormai valgono il 42% di tutta l’accoglienza milanese. Quindi quasi la metà dei turisti preferisce la casetta con vista Navigli piuttosto che la hall con il concierge. In totale, tra vacanzieri e trasfertisti, gli arrivi sono stati 885 mila in più rispetto all’anno prima. Cioè ogni notte, in media, 45 mila persone dormono a Milano. Come spiegato dal Corriere, è come se ogni sera un’intera Lecco (o Vercelli, scegliete voi) dicesse: “Oh raga, stanotte tutti a Milano!”.
Hotel vs. affitti brevi
Prima della pandemia (2015-2019), gli hotel milanesi accoglievano 5 milioni di clienti l’anno per un totale di oltre 10 milioni di pernottamenti. Poi è arrivato il Covid, e addio alla pacchia. Rispetto all’Expo 2015, gli alberghi hanno perso circa 290 mila ospiti e 820 mila notti.
Chi ha sofferto di più? Le strutture piccole, molte delle quali non si sono mai più riprese. Chi invece va a gonfie vele? Gli hotel di lusso ed extra lusso: lì il business continua a macinare e i cassetti si riempiono. Gli italiani restano in media 1 notte e mezza, gli stranieri superano di poco le 2 notti. Ma il vero boom è altrove: negli affitti brevi.
La nuova gallina dalle uova d’oro
Nel 2024, il 34% dei turisti ha scelto la formula b&b o casa breve (pari a 2,47 milioni di persone su 7,15 milioni totali). Non solo: chi opta per questa scelta si ferma anche di più, in media 3 notti, facendo schizzare i pernottamenti a 7 milioni (contro i 5 milioni del 2023).
In dieci anni i numeri sono esplosi: da poco più di 200 mila clienti a quasi 2,5 milioni. E i pernottamenti sono passati da 1 milione (l’11% del totale) a 7 milioni (il 42%). Un business che ormai regge buona parte dell’economia turistica della City.
Da dove arrivano?
Primi della classe restano gli americani: quasi 600 mila arrivi nel 2024. Gli Stati Uniti sono la nazione più fedele a Milano da dieci anni, e continuano a dominare.
Chi invece non si vede quasi più? I russi, spariti dai radar. I cinesi sono scesi dal secondo al settimo posto. Giù anche i giapponesi, praticamente fantasma.
In crescita invece i flussi da Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e pure dal Brasile.