(Disclaimer: niente battute facili, please)
Nella Milano capitale del food di livello, dove ogni settimana nasce un nuovo trend gastronomico più veloce dei ghisa quando parcheggi sulle strisce gialle, c’è un settore che sembra correre più degli altri: il gelato. Negli ultimi anni le gelaterie artigianali hanno sfornato ogni tipo di esperimento possibile, nel tentativo di stupire un pubblico ormai abituato a tutto. Anche se, diciamocelo, il 99,9% dei milanesi ordina sempre panna e cioccolato, perché certe certezze non si toccano.
I più nostalgici ricorderanno il “puffo”, quel fiordilatte color blu puffo (e altrettanto chimico) che spopolava negli anni Ottanta. Poi sono arrivati i gusti “gourmet” e improbabili: tè matcha, birra, olio d’oliva, basilico, parmigiano, fino al gelato al risotto alla milanese che vi avevamo invitato a provare in Brianza. Insomma, il confine tra gelato e esperimento di laboratorio è diventato sempre più sottile.
Dalla bevanda di patata al gelato
L’ultima rivoluzione non riguarda il gusto, ma la composizione. A lanciarla è DUG Foodtech, una start-up svedese già specializzata nella produzione di bevande plant-based a base di patata. Sì, avete letto bene: la patata — quella che di solito ci frega ogni volta che tentiamo una dieta — è pronta a riscattarsi, trasformandosi da comfort food da divano in super ingrediente sostenibile.
L’obiettivo è chiaro: restituire dignità a uno degli alimenti più bistrattati della tavola, facendone una base nutriente, vegetale e green per nuovi prodotti alimentari.
Patate: non solo carboidrati
Prima di storcere il naso, meglio chiarire un paio di cose. Non è vero che la patata ha sempre un indice glicemico alto: dipende dalla tipologia e da come la si prepara. Anzi, piccolo trucco — più la fate raffreddare, più quell’indice si abbassa. In più, sono ricche di antiossidanti, e qui arriva la sorpresa: alcune varietà ne contengono una quantità simile a quella dei mirtilli (quelli che vi vendono a sette euro e cinquanta per una vaschetta da un etto, per capirci).
Quindi sì, la patata può essere anche salutare. E soprattutto, molto più sostenibile di tanti altri ingredienti oggi considerati “green”.
Gelato 100% vegetale
Il nuovo gelato alla patata di DUG Foodtech sarà completamente vegetale, pensato anche per chi è intollerante al lattosio o semplicemente preferisce un’alimentazione più leggera. Negli ultimi anni, le allergie alimentari sono infatti aumentate del 30%, e quella ai latticini è una delle più diffuse.
Ma i benefici non finiscono qui: produrre un alimento a base di patata significa consumare molta meno terra, acqua e CO₂, non solo rispetto ai prodotti tradizionali, ma anche a quelli già plant-based come soia e mandorla.
E poi c’è la texture: la patata garantisce una consistenza più densa, soffice e cremosa, con una sensazione “vellutata” al palato. Un punto non da poco per chi punta tutto sulla cremosità.
Gelato alla patata: rivoluzione o trovata da marketing?
Le premesse per spaccare ci sono tutte, ma si sa: noi consumatori non siamo missionari francescani. Puoi anche dirmi che il tuo gelato salva il pianeta, ma se non è buono… fanculo il pianeta.
E in un attimo, finisce nella categoria delle “cagate”.
Il vero test arriverà presto: DUG Foodtech presenterà il suo gelato a HOST 2025, in collaborazione con Mustacchio Gelateria. Appuntamento dal 17 al 21 ottobre al Padiglione 14P, stand H29, dove sarà possibile assaggiare in anteprima i gusti pistacchio e nocciola.
Quindi, giudicate voi: trovate una scusa per saltare il pranzo dalla suocera e andate a provarlo. E fate in fretta, che tanto prima o poi arriverà qualcuno a rovinare tutto con il gelato alla patata gusto ketchup.
Autore: @illettoresnob