Pensavate voi che il salasso di Natale fossero i regali… E invece basta controllare i voli per Sicilia e Sardegna per rendersi conto che il vero pacco è il loro acquisto! Secondo il Codacons, quest’anno i biglietti aerei sotto le feste costano talmente tanto da far cadere tutte le palline… dall’albero.
L’associazione dei consumatori ha presentato una nuova segnalazione ad Antitrust, Ministero dei Trasporti ed Enac: le tariffe delle compagnie aeree, nei giorni vicini al 23 dicembre, sarebbero esplose come i botti di Capodanno. Il risultato? Chi vuole tornare dai parenti “di Giù” per le feste e non si è ancora organizzato deve prepararsi a spendere cifre che, in alcuni casi, superano del 900% i prezzi di gennaio. WTF!
Voli lievitati più dei panettoni
Il Codacons ha confrontato le tariffe minime di due date: 23 dicembre, periodo di grande traffico; 13 gennaio, momento di calma piatta e portafogli svuotati. Da questo confronto nasce una lista di rincari caldamente sconsigliata ai deboli di cuore:
Milano → Palermo
- 23 dicembre: 170 €
- 13 gennaio: 17 €
- Aumento: +900%
Il volo non dura di più, non include cannoli omaggio e non atterra con vista privilegiata su Mondello. Semplicemente… costa dieci volte tanto.
Milano → Catania
- 23 dicembre: 178 €
- 13 gennaio: 20 €
- Aumento: +790%
Roma → Catania
- 23 dicembre: 146 €
- 13 gennaio: 17 €
- Aumento: +758%
Qui la differenza è talmente netta che ti verrebbe da prendere il volo di gennaio e anticipare la Befana.
Roma → Palermo
- 23 dicembre: 129 €
- 13 gennaio: 18 €
- Aumento: +616%
Milano → Cagliari
- 23 dicembre: 81 €
- 13 gennaio: 18 €
- Aumento: +350%
Che, detta così, quasi sembra un affare. Quasi.
Roma → Cagliari
- 23 dicembre: 51 €
- 13 gennaio: 18 €
- Aumento: +182%
È la tratta che “aumenta meno”, ma resta comunque un bel regalo poco natalizio.
Servizio base, prezzi premium
«A parità di servizio, le tariffe aeree sotto le festività registrano una impennata del tutto ingiustificata», denuncia il Codacons. Niente sedili massaggianti, niente bagagli d’oro, niente hostess vestite da elfi, né tantomeno Babbo Natale alla cloche. Il servizio è lo stesso: cambia solo la data… e magicamente anche il prezzo.
Per questo l’associazione ha bussato di nuovo alle porte di:
- Antitrust, che sta già indagando da tempo sul fenomeno del caro-voli;
- Enac, l’ente dell’aviazione civile;
- Ministero dei Trasporti, destinatario di richieste di intervento urgenti.
Obiettivo: tutelare i cittadini che, ogni anno, devono affrontare quella che viene ormai chiamata senza troppi giri di parole “la tassa natalizia del trasporto aereo”.
La risposta ufficiale delle compagnie è sempre la stessa: domanda alta, offerta limitata; ma per i consumatori il meccanismo sembra un po’ troppo automatico e soprattutto un po’ troppo conveniente per chi vende i biglietti. Il punto sollevato dal Codacons è semplice: se il servizio è identico e i costi operativi non aumentano di nove volte, perché il prezzo dovrebbe farlo?
Il Codacons chiede interventi, controlli e regole più chiare per evitare che ogni anno si ripresenti lo stesso copione. Nel frattempo, chi deve volare verso isole e parenti prepara il portafoglio, incrocia le dita e si consola pensando che almeno, a gennaio, gli aerei torneranno ad avere costi accessibili.
Forse.









