Una recente indagine di Repubblica.it ha stilato il meglio e il peggio delle toilette nei musei di Milano a detta di residenti e turisti.
In un’epoca in cui gli architetti più fighi fanno a gara per progettare poli museali sempre più avveniristici, la nostra attenzione cade… sul rotolo di carta igienica esaurito! Perché anche i bagni pubblici reclamano le cure dei designer e devono essere all’altezza dell’edificio che stiamo visitando.
Se il primato in fatto di restroom spetta all’Inghilterra – i musei di Londra pubblicizzano le attività con schermi al plasma sopra gli orinatoi! – Milano risponde con design, storia e… qualche caduta di stile!
►IL TOP E IL FLOP DEI CESSI NEI MUSEI DI MILANO
1_I più Instragrammati: Fondazione Prada
Il premio toilette più postate sui social va sicuramente alla Fondazione Prada. Quel look industriale, legno e acciaio, e il pavimento a scacchiera triangolare catturano subito l’attenzione. Pulizia, comfort e design. Perfettamente in linea con il museo. Anche se… sembra un po’ l’Overlook Hotel del film Shining!
2_I più coerenti: Gallerie d’Italia
I bagni delle Gallerie d’Italia si fondono perfettamente con gli arredi liberty della ex-sede della Banca Commerciale Italiana. Ferro battuto, legno e vetri opalini fanno da contralto agli appendiabiti e ai tavolini disegnati dall’architetto Michele De Lucchi. Una vera chicca!
3_I più scadenti: Palazzo Reale
Cartello WC stampato al computer, interni non curati e rubinetti mezzi rotti. Le restroom al piano nobile di Palazzo Reale hanno ben poco di reale. Per non parlare dei bagni al piano terra… qui la manutenzione lascia un po’ a desiderare! Una bella rinfrescata agli arredi non farebbe male.
4_I più nauseabondi: Museo del Novecento
Il museo della famosa Merda d’Artista di Piero Manzoni – ovvero il Museo del Novecento – paradossalmente non eccelle nei servizi igienici. In particolare, le toilette nascoste nei sotterranei regalano un persistente odore di chiuso, che se uniamo a qualcos’altro beh… un’esperienza poco gradevole!
5_I più sobri: Casa Museo Bagatti Valsecchi
In puro stile finto-rinascimentale, dietro porte intarsiate in mogano, fanno capolino le toilette del Museo Bagatti Valsecchi. All’esterno una targhetta semplicissima ci indica la strada verso il bisognino. Gli interni sono puliti, gradevoli, ma non aspettatevi niente di che. D’altra parte lo sfarzo, in questa casa museo, è altrove.
6_I più alienanti: Triennale
Si arriva alle toilette della Triennale scendendo nelle sue viscere, attraverso una scala. Una volta entrati, sembra di essere sbarcati sul set di un film di fantascienza: luci fluo che cambiano colore e musica zen inquietante di sottofondo. Ma cos’è, Blade Runner? Menzione speciale all’asciugatore ad aria che in 2 secondi ti asciuga le mani in stile tostapane.
7_I più segreti: Fondazione Stelline
Tra i più meritevoli, citiamo i cessi della Fondazione Stelline, dietro Santa Maria delle Grazie. Un enorme spazio per congressi, concerti ed eventi culturali che offre (anche) degli splendidi servizi igienici ai pochi milanesi che ne conoscono l’esistenza. Poco battuto, pulito e sempre disponibile. Un’oasi per la vostra pipì in centro. E se vi scappa anche una… mostra, che male c’è?
Molto bene anche il Pac, il Mudec, il Poldi Pezzoli e l’Hangar Bicocca con i suoi ambienti siderali e asettici.
Mentre non brillano per pulizia il Museo di Storia Naturale e i musei del Castello.
A proposito del Castello Sforzesco, un account YouTube che colleziona toilette maschili da tutto il mondo gli ha dedicato una retrospettiva:
Certo che ce ne vuole per girare un filmato del genere… chissà dove ha trovato lo stimolo? Stesso discorso per l’autore di questo blog, purtroppo fermo al 2015.
Buona plin plin a tutti!
Seguici anche su Instagram, taaac!