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Lo psicologo per i dipendenti lo paga l’azienda: gran bella iniziativa a Milano

Jessica Malfatto, co-fondatrice di Disclosers, ci ha raccontato come funziona il loro progetto, che i dipendenti hanno accolto con entusiasmo. E perché quella del supporto psicologico gratuito non dovrebbe essere un'iniziativa isolata.

Imbruttiti, sapete benissimo quanto ormai il tema della salute mentale sia diventato di grande attualità. A volte abusato, a volte usato alla cazzo (va detto) ma spesso inserito in una visione più evoluta del genere umano e delle sue fragilità. Stanno via via scivolando molti tabù legati allo psicologo e alla sua funzione, ma anche ad ansie, stress e bisogni che magari solo qualche anno fa preferivamo tenerci chiusi dentro di noi, ignorando quanto questo ci avrebbe fatto male (figa oggi profondi, eh?). Ebbene, le cose stanno cambiando. E ce lo dimostra anche l’attenzione crescente che molte aziende stanno rivolgendo alla salute mentale dei propri dipendenti. Un’attenzione che sicuramente sta dimostrando Disclosers (Your story Srl), una boutique di PR e Media Relations, con base a Milano, nata nel 2019. L’azienda, infatti, ha deciso di mettere a disposizione dei suoi dipendenti – gratuitamente – un supporto psicologico, con psicoterapeuti professionisti. Gran bella cosa, non trovate?

“Il lavoro non è mai solo lavoro e vogliamo cercare di prenderci cura delle persone con cui lavoriamo ogni giorno”, hanno spiegato Jessica Malfatto e Stefano Tagliabue, 33 anni, co-fondatori di Disclosers. Che ci sia bisogno di supporto, in generale, è cosa nota. Ve ne avevamo parlato tempo fa, snocciolando gli inquietanti dati relativi al nostro stato mentale post pandemia. L’83% degli italiani ha sofferto di disturbi d’ansia durante il periodo peggiore del Covid e il 72% ha dato segnali di alterazione di umore e/o depressione. Ergo: non benissimo. Ma già nel 2019 il report World Mental Health dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolineò come quasi un miliardo di persone presentasse un disturbo mentale. Ciò significa che, al di là del periodo più o meno catastrofico, abbiamo da sempre bisogno di un sostegno psicologico. Proprio come necessitiamo del medico per un’influenza o per una caviglia slogata. 

La situazione sta cambiando, e lo dimostra ad esempio l’iniziativa statale del Bonus psicologo. Ma – visto che le richieste sono tantissime e spesso non si riesce a spuntarla – urge fare di più. Ben vengano, quindi, le iniziative dei singoli, tipo quella di Disclosers. Attraverso Serenis (piattaforma di psicoterapia e supporto psicologico online) l’azienda ha deciso di mettere a disposizione (gratuitamente, perché il costo di ogni seduta è completamente a carico di Disclosers) un supporto psicologico, con psicoterapeuti professionisti, per ogni persona del team. Non solo: per quanto riguarda il benessere fisico, l’azienda ha attivato per ogni membro della squadra anche un abbonamento annuale a Buddyfit (piattaforma che eroga corsi di fitness, yoga e meditazione). Top.

Abbiamo chiesto alla co-fondatrice Jessica Malfatto che tipo di feedback avessero ottenuto dai dipendenti dopo il lancio dell’iniziativa. “A distanza di una sola settimana dal giorno di partenza del progetto, abbiamo registrato un’adesione quasi totale (e immediata), pari al 93% delle persone presenti in agenzia”, ci ha detto, e la cosa non ci stupisce. “Quasi tutti i membri della squadra hanno quindi attivato il percorso (le prime sedute sono in corso proprio in questi giorni) e dai primi feedback posso dire che l’entusiasmo è elevato“.

“Quello della salute mentale è un tema che non può essere trascurato – ci ha tenuto a sottolineare Malfatto, confermando quanto le aziende possano e debbano dare il loro contributo. Il luogo di lavoro “dovrebbe rappresentare un porto sicuro per le persone, e per fare questo devono necessariamente abbracciare anche la tematica del benessere mentale”. Il lavoro, ci tiene a sottolineare l’imprenditrice, non è mai solo lavoro. “In ambito lavorativo le persone costruiscono legami, scoprono attitudini, crescono come professionisti e anche come persone, creano percorsi per raggiungere obiettivi e per realizzarsi, da tanti punti di vista. Un contesto lavorativo dovrebbe generare un impatto positivo sulla vita di chi lavora all’interno dell’organizzazione e perché questo avvenga uno degli aspetti centrali è avere cura – in modo concreto – del benessere mentale delle persone con cui si lavora”.

Che dite Imbruttiti? Vi piacerebbe un’iniziativa simile nella vostra azienda?

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