Si fa presto a dire centro commerciale. Le cattedrali dello shopping dislocate tra Milano e il suo hinterland ormai non si contano più. Si va dalla Rinascente sino agli Shun Fa di periferia. Anche se non amo frequentarli vi confesso che ogni tanto mi ci trovo, causa pressioni coniugali shopping oriented. E proprio durante una di queste visite è scattato il delirio. Le situazioni più assurde che si possono verificare in un centro commerciale le ho potute provare, tutte concentrate in una sola ora. Un’anticipazione? Distillato di pura follia.
6_Caffettino per carburare
Si parte con il coffee, TAAC! Purtroppo però prendere un caffè qui non dà mai lo stesso piacere del baretto di fiducia. Anche se usassero la miscela più pregiata del mondo, il mood scoglionato andante che caratterizza il barista medio del centro commerciale mi fa perdere il buonumore. Se poi, come in questo caso, partono gli scazzi dietro al bancone sui turni di riposo conditi da insulti tra colleghi e lanci di piattini, allora ciao proprio. Capisco tutto, ma davanti ai clienti non si fa. Sorridete e a (mai più) rivederci!
5_Occupiamo l’ortofrutta
Scene da un manicomio anche dentro al super. La protesta contro i sacchetti a pagamento ormai è uno sport nazionale. Mentre cerco di comprare un po’ di frutta vedo gente che etichetta ogni singolo mandarino. C’è chi prova a lamentarsi dicendo che se li è portati da casa. Tutti pronti alle barricate contro l’ennesimo cavillo dello stato oppressore. A un certo punto scatta a tutto volume «Senza regole» di JAx ft Fedez e dalla tasca del rivoluzionario No-MaterBi sbuca fuori un I Phone da 1.000 Euro….«l’impresa eccezionale è essere normale» cantava qualcuno, tanti anni fa…
4_Giargiana a passeggio
Per molti fare un giro al centro commerciale è un modo come un altro per guardare chi ha la testa più grossa. E allora gente a sinistra sulle rampe mobili, chi vuole saltare la fila alle casse, nani che sguazzano allo stato brado su carrelli a forma di Kung Fu Panda. E proprio una di queste innocenti creature ha la brillante idea di macchiarmi il jeans con un gelato alla Nutella, prima di iniziare a piangere a dirotto. Mentre penso che più di trenta anni fa mio padre mi avrebbe ripreso di brutto e si sarebbe scusato offrendosi di pagare la smacchiatura del pantalone all’incolpevole estraneo, parte l’invettiva della madre 2.0 contro di me, reo di non aver rispettato la distanza di sicurezza dal prezioso cono. Mentre mi allontano con la macchia tra le gambe, rimurgino ad alta voce….«qui hanno aperto le gabbie…».
3_Lo zoo è qui
Più degli incolpevoli cani, la colpa è degli incivili padroni. Fanno a gara a chi fa indossare il cappottino più stiloso al proprio trofeo a quattro zampe. Poi però si dimenticano le regole basilari della convivenza nel regno animale. Guinzagli troppo lunghi (o addirittura inesistenti) e partono combattimenti senza esclusione di morsi. Guai ad accennare di avere paura dei cani di fronte ad un pacifico scambio di opinioni tra pitbull: «stanno solo giocando» oppure «è bravo, non farebbe male ad una mosca», sono le risposte piccate dei padroni. Quando vedo un bassotto marcare il territorio su un corner di Fastweb, penso di essere arrivato al limite di sopportazione.
2_La libreria è una zona franca (forse)
Non è da radical-chic dire che la libreria del centro commerciale è come un’oasi nel deserto. In genere si trova un po’ nascosta, perché non fa molto figo frequentarla. Dopo aver dribblato una pila di centinaia di copie dell’ultimo romanzo di Fabio Volo, decido di ristorarmi sfogliando un po’di volumi. Di colpo mi irrompono davanti due ragazzine e una di loro mi chiede: «ma Lei lo conosce Marco Leonardi?». Chi?? Le due si allontano sghignazzando e ripetendo la domanda a ogni presente. Ps (dopo una ricerca su Google): Marco Leonardi, classe 2000, famoso youtuber italiano e autore del bestseller «Il web mi ha tolto dalla strada». Chapeau Marco Leonardi.
1_L’area food
«Vuoi mica andare a casa e sbattersi a cucinare? Mangiamo qualcosa al volo qui». Ecco, l’area food del centro commerciale mi è sembrato quanto di più simile a un girone infernale esista sulla Terra. In un gigantesco cerchio si fondono MAC, pollo fritto, Kebab, pasta ripiena e tex-mex. Un vociare potente e assordante si eleva sui tavoli. Se uno desidera un minimo d’intimità c’è l’all you can eat chinogiappo, dove ti arrivano cose a nastro e collezioni piattini di ogni colore. FAST (AND FURIOUS).
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