La città cambia e noi pure. Chi, come il sottoscritto, è nato negli anni ottanta, ha vissuto una profonda trasformazione dell’ambiente urbano meneghino, oltre che della società. Ecco per voi un viaggio nel tempo attraverso quattro istantanee. Ogni passo racchiude un decennio di ricordi meneghini senza la pretesa di riscrivere la storia della città in modo esaustivo. Ma la vera domanda è: si stava davvero meglio quando si stava peggio?
1988_Bim BOOM Bam
Erano gli anni degli Yuppies. della Milano da bere e dei locali cool come il Vogue Club, il Nephenta o il Santa Tecla. Del cumenda, dell’esuberanza e della fabbrichetta. O almeno così me li hanno sempre raccontati, visto che avevo sette anni e vivevo aspettando ogni pomeriggio Paolo Bonolis e il pupazzo Uan. Nel 1988 sindaco era Paolo Pillitteri e veniva istituita la zona a traffico limitato in centro (dalle 7.30 alle 18), primo embrione dell’Area C che verrà…
Nel 1988 il biglietto ATM costava…poco.
1998_Non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché
Passata da un pezzo la buriana di Tangentopoli (chissà se mai le idee di Stefano Accorsi arriveranno a immaginare una serie tv sul 1998) Milano aspettava il nuovo millennio con trepidazione, sulle scratchate di Dj Jad degli Articolo 31, allora all’apice del successo. La musica faceva da padrona anche agli European Music Awards al FilaForum di Assago, con una scollatissima Jenny McCarthy a premiare un parterre de roi (Spice Girls, Madonna, Robbie Williams e Natalie Imbruglia con Torn). Nell’Inter giocava il fenomeno Ronaldo, mentre il Milan si affidava alla coppia Bierhoff-Weah.
Nel 1998 il biglietto urbano ATM costava 1.500 lire
2008_C’è crisi, ma non per tutti..
Mentre Barack Obama diventava il primo presidente afro-americano della storia degli States (e, soprattutto, Miriam Leone veniva incoronata Miss Italia) la crisi iniziava a farsi sentire. Certo, non come altrove, ma la batosta si avvertiva forte e chiara anche dentro la cerchia dei bastioni. Non per tutti però. Un certo chef di nome Carlo Cracco, emancipatosi da Peck, creava le basi per un successo culinarmediatico che lo porterà dieci anni dopo ad aprire un maxi locale in Galleria. Personalmente erano gli anni del venerdì sera di fisso all’Alcatraz (serata Notorious con il resident DJ Angelo e riduzione se entravi entro mezzanotte, ovviamente previa esibizione del voucher stampato da internet), della colazione da Princi e della Gazzetta comprata all’alba nelle edicole di Porta Venezia aperte H24.
Nel 2008 il biglietto urbano ATM costava 1 Euro
2018_Il presente, ma soprattutto il futuro
La città del post Expo 2015 è un fiume in piena. Non per le esondazioni del Seveso, ma per la vitalità, gli eventi e le iniziative. I grattacieli spuntano come funghi, qualcuno vuole riaprire i Navigli, stanno scavando i tunnel per la M4 e Il Milanese Imbruttito compie cinque anni (su Facebook, ma nel DNA degli abitanti sono molti di più).
Nel 2018 il biglietto urbano ATM costa 1,5 Euro, ma probabilmente presto costerà 2 Euro.
Seguici anche su Instagram, taaac!