Che l’Imbruttito sia in costante sbattimento è cosa nota. Che arrivi a sbarellare, a fine giornata, anche con il vicino di casa, un po’ meno. Eppure succede a Milano, molto più che nel resto d’Italia. A dirlo è una nuova ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, che riporta numeri da record (negativo, ma tant’è): nel 68% dei casi, a Milano, i vicini di casa si detestano. Non semplici screzi, ma vere e proprie battaglie consumate, soprattutto, nei cortili (7 volte su 10, infatti, si litiga per l’utilizzo degli spazi comuni): c’è chi li vorrebbe utilizzare come semplici luoghi di passaggio e chi, invece, come ritrovi dove fare piazza, ops, socialità.
Alte ambizioni di carattere esistenziale, che emergono con toni accesi nelle assemblee condominiali: si litiga per gli schiamazzi dei bambini (problema insormontabile per il 55% degli intervistati) ma anche per la presenza di ragazzi o animali (30%). A seguire – e questo, effettivamente, fa dare di matto anche a noi – le auto sul passo carraio (49%), la musica ad alto volume (24%) e gli odori pesanti (circa il 26%).
In questo quadro desolante come un film muto giapponese in una serata estiva, sorge spontanea una domanda: ma chi ve lo fa fare? Ed ecco che, per fortuna, c’è ancora qualcuno convinto che il vicino di casa possa essere una risorsa: secondo il 69% degli intervistati, infatti, i vicini possono aiutarsi reciprocamente in caso di necessità, mentre per il 28% possono badare all’abitazione quando si è assenti. (Senza contare quei momenti in cui il rifornimento di uova/zucchero/sale e pepe è garantito anche all’ultimo minuto).
E’ grazie a queste risposte che esistono delle (belle) eccezioni: quei condomini virtuosi dove gli spazi comuni, come cortili e giardini, vengono sfruttati a turno per soddisfare le esigenze di tutti. Come la Casa ecologica di Via Candiani 29 (Dergano), ma non solo: Via Giusti 3 (China Town), Via Crema 28 (Medaglie d’Oro), Via De Grada 3 (Maggiolina) e Via Paolo Sarpi 12/18. Chi cerca casa, è avvisato.
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