Sushi. Ramen. Ravioli. Tacos. Ok, che la cucina etnica a Milano accontenti chiunque non è affatto un mistero, ma dove andare quando vi prende quella voglia matta di cacio e pepe, arrosticini, orecchiette con le cime di rapa o… hamburger d’asino?
Manco a dirlo, la città pullula anche di ottimi ristoranti regionali, tanto che sarebbe possibile intraprendere un vero e proprio giro d’Italia senza nemmeno uscire dalla circonvalla. Tra i tanti, vi segnaliamo i cinque a cui siamo più affezionati, con una new entry iniziale che ha appena inaugurato e che possiede tutte le carte in regola per diventare il prossimo luogo di culto dei foodie meneghini.
Preparate gli stomaci, che il tour abbia inizio!
FUD Bottega Sicula, Via Casale 8
In una parola? Andateci. Davvero, non perdete tempo e correte sui Navigli a godervi un’esperienza gastronomica 100% sicula, gustosissima e senza inutili fronzoli. Dopo il successo riscontrato a Catania e Palermo, da pochissimo è arrivato anche a Milano questo locale con proposte semplici e deliziose – come fritti, panelle, taglieri di formaggi e affettati, hamburger, panini, vini, birre – che raccontano la Sicilia in modo originale e contemporaneo. Carni, formaggi, verdure e legumi, salse, conserve, birre, vini, distillati, prodotti dolciari e in generale tutte le materie prime utilizzate provengono da piccoli e medi produttori locali, con cui FUD ha instaurato rapporto diretto e rispettoso, creando un circolo virtuoso di filiera corta. Superfluo aggiungere che è tutto buonissimo, anzi, al di là del buonissimo. Se volete assaggiare il top del top, optate per lo Shek Burger: carne d’asino, mozzarella di bufala affumicata, funghi saltati in padella e cipolla di Giarratana in agrodolce. Una volta provato, non potrete tornare più indietro.
Cenare da Dongiò per me è un po’ come essere a casa, da un lato per l’effettiva vicinanza a casa mia, dall’altro per l’atmosfera familiare e per l’ottima cucina made in Calabria. Il ristorante è attivo dal 1987, e nel menù – oltre alla pasta fresca fatta in casa – spiccano prodotti tipici regionali come la ‘Nduja di Spilinga, la Sardella, il Caciocavallo della Sila e il Capocollo. Se siete alla ricerca di una trattoria verace, dove mangiare bene a prezzi onesti e amate i sapori decisi (venire qui e non essere amanti del peperoncino è da considerarsi sacrilegio), allora questo è il posto giusto. Ah, vietato perdersi pure i dolci homemade: la torta di mele è semplicemente da urlo!
Felice a Testaccio, Via del Torchio 4
Metto le mani avanti: non sono ancora riuscita a provare la location milanese (ragazzi, ma con quanto anticipo bisogna prenotare?), però la cacio e pepe che mangiai a Roma qualche anno fa me la sogno ancora di notte. Dal 1934 il buon Felice porta in tavola la tradizione romana, tra amatriciane, gricie, carbonare e – ovviamente – cacio e pepe da paura. A mia discolpa, tengo a rassicurare i lettori che l’inserimento di questo locale è stato determinato da un sondaggio in cui i massimi esperti della mantecatura mi hanno confermato, che a Milano, non ha rivali.
Da Giannino – l’Angolo d’Abruzzo, Via Rosolino Pilo 20
Stravedete per gli arrosticini e non siete mai stati da Giannino? Ma allora siete pirla! Scherzi a parte, qui è la cucina abruzzese a farla da padrona, quella che non è fighetta e che vi fa uscire belli soddisfatti e pieni da un ristorante. Capocollo, arrosticini, polpettine d’agnello, spaghetti alla chitarra, agnello e scamorza alla griglia, polpettone all’abruzzese e tanto altro, in un ambiente conviviale, caloroso e genuino. Fondato nel 1965 e arrivato ormai alla terza generazione, Giannino è molto amato dai residenti di Porta Venezia, ma non solo: ergo, fate una chiamata per prenotare prima di partire alla conquista delle prelibatezze locali.
Questo ristorante me l’ha fatto scoprire un amico, promettendomi che avrei mangiato le orecchiette con le cime di rapa migliori di Milano. Beh, aveva ragione. Il locale è bello schietto come si confà a una trattoria pugliese, e nel menù trovate un’ampia scelta di specialità come le polpette al sugo, i cavatelli al cavallo, le orecchiette fagioli e cozze, le cime di rapa e i salumi tipici ed equini. Due volte a settimana arriva direttamente dalla Puglia la pasta fresca; i piatti vengono accompagnati da vini (chiaramente) di origine pugliese. L’atmosfera è un po’ old-style, ma d’altronde gustare la cucina regionale in un posto radical-fighetto sarebbe una contraddizione nei termini.
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