Sono inutili ma non (sempre) dannose. Già, perché anche nella Milano tutta efficienza e produttività ci sono alcune cose delle quali non si comprende bene l’utilità. Abbiamo provato a condensarle in un solo articolo, consapevoli che, saranno pure inutili, ma ormai fanno parte dell’ecosistema urbano:

5_Il pulsante di apertura porte in metro

Il pulsante lo premono i concorrenti dei quiz in tv, mica gli abbonati ATM. In realtà credo abbiano funzionato per una settimana, poi si è tornati alla vecchia maniera. Cioè si aprono da sole. Così, senza sbatti alcuno. Di sicuro chi pigia il bottone non è di Milano Milano. Elementare!

4_Le trombe in Gae Aulenti

Che squillino le trombe! Passato l’entusiasmo iniziale, ora questi simpatici accrocchi in Gae Aulenti potrebbero essere citati in grassetto a pag. 1 della Lonely Planet di Milano, edizione speciale Giargiana. Se l’ambizione era quella di creare la versione 2.0 delle balle del toro in Galleria, diciamo pure che Non Ci Siamo!

3_Il cartello Vietato Sputare sui tram

Qualcuno potrebbe obiettare che ormai l’indicazione fa parte della storia dei trasporti milanesi, ma nel 2018 il  cartello vietato sputare fa sorridere. Un tempo la faccenda era invece molto seria. Tramite la saliva si diffondevano infatti i bacilli della tubercolosi. Ora, grazie alla medicina, almeno in Italia, il rischio è molto inferiore. Tanto che (quasi) nessuno si ricorda perché quei cartelli siano stati messi lì, in bella mostra, sui tram più antichi della città.

2_Le fontane dell’Apple Store

Tanto casino, ma c’era proprio bisogno di ‘sti giochi d’acqua progettati dall’archistar Norman Foster? Ai posteri l’ardua sentenza. I nostalgici già rimpiangono la vecchia Piazza Liberty. I_Boh!

1_Le scritte contro il diavolo

Chiudiamo con un grande classico. Una vera e propria leggenda metropolitana. Qualche strano soggetto da parecchi anni scrive in ogni dove insulti contro demoni vari. Li potete trovare in metro, ma anche altrove. Che sia Lucifero o Baal vi risparmiamo ricostruzioni bibliche. Insomma, mistero degno dei programmi di Roberto Giacobbo. Già molti hanno cercato di decifrare la mente contorta che ci sta dietro. Noi ne faremo volentieri a meno!

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