Per una settimana intera ho visto almeno 2 video ASMR al giorno.
Non riuscivo a starne senza.
Ma facciamo un passo indietro.
Qualche mese fa un’amica mi parlò di questi video incredibilmente bizzarri e divertenti in cui delle persone – anch’esse bizzarre – producono dei suoni toccando alcuni oggetti o con la bocca.
L’esempio che mi descrisse era questa ragazza intenta a mangiare cetriolini sott’aceto davanti a un microfono speciale che amplifica ogni minimo rumorino.
Che buffo, pensai, e la cosa si chiuse lì.
Settimana scorsa quel passato ha bussato alla mia porta e ho finalmente collegato tutti i puntini.
Non sono solo video bizzarri, ma hanno anche un nome, un seguito (numerosissimo) e un concept incredibile.
Grazie Netflix (c’è un episiodio di una docu-serie dedicata all’ASMR), grazie Daniele (il capo editor che non curante mi ha spinto tra le braccia della mia nuova dipendenza).
I video ASMR sono filmati più o meno lunghi, il cui scopo è farvi frizzare il cervello, ovvero produrre una piacevole sensazione alla vostra testa. Potrebbe essere un formicolio, un brivido o la sensazione di avere più ossigeno che materia grigia. In breve: orgasmo al cervello.
Apro la parentesi Alberto Angela: ASMR è l’acronimo di Autonomous sensory meridian response; per gli italiani medi che ci leggono risposta autonoma del meridiano sensoriale. Quindi, riassumendo, si tratta di video il cui scopo è rilassarvi andando a stimolare cose nel vostro cervello che rispondono in maniera autonoma generando la sensazione descritta.
Sigla di Super Quark e pubblicità.
Dunque, una settimana fa ho iniziato la mia immersione nei meandri di questi video piena di scetticismo e all’urlo di «ma chi saranno quei deficienti che si fanno raggirare da queste cose come quei poveretti ai tempi di Wanna Marchi?».
Eccomi, una sono io.
Nei video, la protagonista (ne ho visti di solo femminili, ma esistono all gender) sussurra, accarezza la webcam, coccola oggetti, ripete parole, pettina capelli e spennella l’obiettivo. Il tutto guardando dritta davanti a sé, dando l’impressione che si stia rivolgendo direttamente a voi.
Potrebbe sembrare la premessa di una scopata qualsiasi con una camgirl, invece le differenze sono sostanziali (per esempio, non si paga e l’interazione non è reale).
I suoni e movimenti nei video si chiamano trigger, ognuno dovrebbe averne uno o più in grado di scatenarvi quella roba alla testa (spiegata nell’angolo Alberto Angela). Nel mio caso, quella roba, si è manifestata come un formicolio dal collo alla fronte che è sfociato in «oddio sto morendo, ecco che arriva l’infarto».
Appurato di essere ancora viva, ho deciso di abbandonarmi a quel brivido, di seguire la luce, di lasciare il mio corpo terreno diventando così una ASMR video dipendente.
Ancora, grazie Daniele.
Mi piacerebbe potervi dire che la settimana di visione mi sia stata richiesta come esperimento scientifico per poter essere accurata nello scrivere questo articolo, ma la verità è che bastano un paio di video per capire di cosa si tratta.
Gli altri 73 che ho visto erano per puro piacere.
Per sette giorni mi sono addormentata con video dal titolo SE TI ADDORMENTI PERDI CHALLENGE DIFFICILISSIMA. Ho perso sempre.
Ma attenzione, c’è un substrato oscuro di video ASMR.
Mandate a letto i bambini.
Se è vero che in alcuni casi gli ASMR alleviano ansia, attacchi di panico e depressione, è anche vero che almeno nel doppio della casistica hanno provocato e provocano erezioni.
Non ci sono dati in merito, ma per quel che mi riguarda nemmeno dubbi.
C’è un filone di video ASMR (detto roleplay) in cui il\la protagonista interpreta dei siparietti fingendo di essere qualcun altro come la bibliotecaria, la massaggiatrice, l’estetista, il dottore ecc. ecc. pescando dalle fantasie più basiche della sessualità etero-normativa.
Ho visto un paio di ASMR roleplay e ho sentito l’odore di bordello thailandese dalla tastiera del Mac.
E così gli ASMR hanno fatto la fine di tutte le cose belle della nostra vita: non riuscendo ad apprezzarle per quello che sono, le roviniamo esagerando, portandole all’estremo.
Quando invece potevamo goderci la semplicità e la genuinità di ragazze che danno dei bacini davanti al microfono binaurale in webcam.
Ok, nemmeno così i video ASMR riescono a resistere fuori dalla cappa della sessualità, ma vi giuro, basta togliersi gli occhiali della malizia per accorgersi di quanto siano davvero rilassanti.
Dopo un po’ di tempo, come per ogni droga, anche con gli ASMR devi aumentare la dose per avere lo stesso effetto. Il fatto è che qui, la dose aumentata, è praticamente una specie di porno in POV di una ragazza asiatica che finge di farti la pulizia del viso.
E al primo finto punto nero schiacciato sono finalmente uscita dalla mia dipendenza.
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