Da un po’ di tempo a questa parte Milano sembra non volersi lasciar scappare nessuna delle top ten dedicate al Bel Paese, anche se, diciamocelo, di quest’ultima avremmo fatto volentieri a meno.
Stando al report annuale pubblicato da Legambiente sull’inquinamento atmosferico, Milano è la sesta città più inquinata d’Italia. La stessa classifica ha premiato Brescia con l’indesiderato scettro di vincitrice, a testimonianza di come sia tutta la Lombardia a dover rivedere le proprie politiche ambientali.
Barbara Maggetto, presidente Legambiente per la Regione Lombardia, ha così commentato: «le misure di limitazione delle emissioni devono diventare una priorità politica e amministrativa. Nonostante l’esistenza dell’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano, infatti, tuttora si continua a procedere per deroghe. Oggi la sfida per Regione Lombardia deve essere quella di ridurre il tasso di motorizzazione e di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento».
Sì, ma come si stabilisce questa graduatoria? Semplice, contando quelli che sono i giorni fuorilegge, ossia quei giorni in cui i livelli di polveri sottili e ozono superano i limiti consentiti. A Milano sono stati ben 135 lo scorso anno, leggermente inferiori ai 150 di Brescia, e i 149 di Lodi e i 140 di Monza.
Sempre a Milano è stato anche possibile risalire a quale dei vari punti di rilevamento abbia fatto registrare i livelli più elevati di Pm10 (polveri sottili) nel 2018: Viale Marche, con ben 74 giorni oltre i limiti.
Il consiglio rimane quello di tapparsi il naso nel caso vi trovaste nei paraggi.
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