Come non innamorarsi di Milano, dopotutto. All’ombra della Madonnina cupido ha scoccato l’ennesima freccia che sembra esser andata a segno nel cuore di un altro brand internazionale: il colosso fast fashion Uniqlo che aprirà in autunno il primo flagship store.
Dal 6 aprile, data iniziale d’apertura, si è slittati a ottobre, ma poco importa: al 2 di Piazza Cordusio, nel palazzo di proprietà del gruppo Hines Italy, si faranno grandi cose, o meglio, si farà un grande negozio.
Dopo Starbucks, a metter la propria bandierina nella bella piazza è l’azienda giapponese che per la nostra città ha deciso di sposare il motto think bigger realizzando lo store più bello del mondo: 3 piani – per un totale di 2.500 mq – che ospiteranno le linee donna, bimbo e uomo, capsule collections speciali e anche la linea sportiva ideata in collaborazione con il tennista Roger Federer.
Si parla anche di 300 assunzioni: «I manager della società mi hanno detto che secondo loro questo store sarà il più bello del mondo. Assumeranno 250 giovani nel negozio e altri 50 lavoreranno nel loro headquarter», ha dichiarato il sindaco Beppe Sala in un’intervista.
Proprio come la nota catena di caffetterie a stelle e strisce, di cui portano la firma le aiuole in piazza Duomo, Uniqlo ha intenzione di realizzare un progetto ad hoc in un quartiere periferico di Milano. Ancora, però, non si hanno informazioni a riguardo.
Ma parliamo di numeri: secondo le stime si prevedono 15 milioni di clienti all’anno che si tradurranno in altrettanti soldoni, contando che Uniqlo ha chiuso il 2018 con un ricavo pari a 19,17 miliardi di dollari.
Tadashi Yanai – fondatore e ceo del colosso, oltre che uomo più ricco del Giappone – al contrario dei competitor non punta a offrire trend e dress code da lady Gaga ma tecnologia. Un esempio? Heattech, studiata per isolare il corpo, trattenendo il calore e proteggendo da freddo e umidità.
Non a caso, Uniqlo è un brand famoso e apprezzato nel mondo per la sua offerta di capi basic di ottima qualità, declinati in tantissime varietà cromatiche: un capo può essere proposto in ben 85 tonalità diverse.
Non sarà quindi più necessario volare fino a Tokio per farne man bassa, semmai ne aveste mai sentita la necessità.
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