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Ormai Milano più che una città green è palesemente una città grey: grigia come lo smog che da tempo sta rendendo le nostre strade irrespirabili, tant'è che siamo sempre in pole position tra le città più inquinate al mondo. Martedì, addirittura, Milano risultava la terza città around the world con il maggior inquinamento dell’aria, secondo il monitoraggio dell’azienda svizzera IqAir. Cioè, peggio di noi solo Teheran (prima) e Pechino (seconda). Ok voler primeggiare, ma così è un cicinin too much. Ormai un giorno sì e l'altro pure ci tocca fare i conti con qualche pessima news a conferma della terribile qualità dell'aria che respiriamo, la peggiore da 15 anni a questa parte; ma Milano è anche nella top ten delle cities più trafficate al mondo, e le impietose foto dal satellite ci raccontano che avremmo tutti molto bisogno di un po' di detox con aria di montagna.

Per farvi capire la situa: non dovremmo superare la soglia giornaliera di concentrazioni di polveri sottili nell’aria (50 microgrammi per metro cubo) per più di 35 giorni in un anno. Bene: al 21 marzo 2023 possiamo già contare 27 giorni no. Ma, esattamente la colpa di chi è? Bè, in primis del cambiamento climatico (e quindi nostra): l'assenza di pioggia e vento, utilissimi per disperdere gli inquinanti, sta facendo un bel casino. "Milano dovrebbe ridurre le emissioni di biossido di azoto del 74% per rientrare nei valori suggeriti dall’Oms e del 47% per rientrare nei limiti di legge previsti nei prossimi 7 anni. - ha spiegato Legambiente -  Realisticamente, però, se il suo tasso di diminuzione annuale rimanesse costante (-4%), impiegherebbe circa 17 anni". Non benissimo.

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Noi in questo periodo ci godiamo il sole primaverile, belli gasati dagli aperitivi all'aperto e dalle giacchette leggere, ma questi piaceri sono solo uno specchietto per le allodole che - spesso - ci fanno sottovalutare la gravità della situazione. Oh, bisogna pur dirlo. "In questo momento –  ha spiegato a ilfattoquotidiano.it Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria – a Milano abbiamo il particolato molto alto, il biossido di azoto molto elevato, il PM2,5 (che è il particolato più sottile) altissimo e probabilmente cominciamo ad avere anche problemi con l’ozono, perché inizia a fare caldo e c’è tanto sole". Qualcosa, secondo Gerometta, teoricamente si potrebbe già fare. "Tutti gli inquinanti, sia quelli di tipo primario che secondario, possono, chi più chi meno, essere gestiti. Per esempio il biossido di azoto è un inquinante che se elimini le vetture diesel praticamente si annulla quasi totalmente". E quindi, che ne pensa il Mayor?

In merito al monitoraggio di IqAir, Beppe Sala ha dichiarato di non sapere "come nascono queste classifiche, però classifica o no credo che bisogna fare di più, non c’è dubbio". Epperò ridurre il numero di auto e imporre divieti non è una roba così easy. "Come vedete quando cerchiamo di limitare di più il traffico l’opposizione insorge. Questa è una questione che non dovrebbe portare a una divisione politica perché è una questione urgente. Se non si riduce il numero di macchine che circolano per Milano si potrà fare ben poco". Qualcosa, secondo il sindaco, è già stato fatto. "Non è che abbiamo solo fatto annunci. Abbiamo per esempio introdotto l’area B. Poi se pensiamo di vedere i risultati in tre mesi allora vuol dire che non capiamo come funzionano queste cose". Sala ha commentato anche le critiche rivolte all'aumento del prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico, che può scoraggiare chi per spostarsi potrebbe scegliere i mezzi invece dell'auto. "I biglietti coprono meno del 45% del costo, quindi dovremmo fare lo sforzo di verificare quanto succede a livello internazionale facendo un confronto con i prezzi di Milano e con quelli di altre capitali". In conclusione, per il primo cittadino "L’emergenza sull’ambiente si è creata in cent’anni e va risolta poco alla volta". Della serie Keep Calm and Breathe (ma meglio di no).

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