Buone notizie per tutti noi. Noi, quelli che si approcciano alla vita con la stessa razionalità di un nuotatore che si presenta a bordo vasca vestito da pilota di Formula 1.
Nasce a Milano il primo pronto soccorso per le emergenze emotive. Un pronto soccorso psicologico come lo ha definito Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. È stato proprio lui a dare il via a questa iniziativa che spera di arginare i numeri sempre più allarmanti che arrivano dalle rilevazioni nazionali in ambito di salute mentale: il 14,8% degli italiani senza disturbi emotivi ha comunque una probabilità molto elevata di manifestare prima o poi sintomi ansioso-depressivi, per un allarmante totale di circa 5,5 milioni di persone.
Quello che bisogna sottolineare, inoltre, è l’attuale incapacità delle strutture di offrire un adeguato supporto a coloro che ne avrebbero più bisogno: solo il 25% riceverebbe un qualsiasi tipo di trattamento, mentre addirittura il solo 10% riceverebbe un’assistenza adeguata ai propri bisogni.
Il fine ultimo è quello di offrire un servizio di sostegno a tutti coloro che per i più svariati motivi possano trovarsi in una situazione di difficoltà psicologica (non di competenza psichiatrica). Il tutto grazie a un team di psicologi e psicoterapeuti pronti a dare il proprio supporto in tempo reale.
All’interno di un ambulatorio dedicato sarà quindi possibile prenotare un appuntamento fino a un massimo di otto sedute, superate le quali i pazienti verranno poi consigliati su percorsi di supporto più specifici e più a lungo termine.
Le sedute saranno di 30 minuti e gli organizzatori fanno anche sapere che ci saranno tariffe ridotte per tutti gli under 25 e gli over 65.
È stato lo stesso Calderoni a spiegare che l’idea di base è quella di offrire «un po’ di sollievo qui-e-ora», insegnando al paziente a intervenire «sulla propria condizione di disagio modificandola o accettandola, per evitare che si cronicizzi o si aggravi, trasformandosi magari in un disturbo conclamato o in una situazione più difficile da ristrutturare».
Il progetto è uno dei cinque selezionati nell’ambito di un Crowdfunding lanciato dall’Università Milano-Bicocca sulla community produzioni dal basso, sulla quale è possibile partecipare alla raccolta fondi.
Cari Imbruttiti, sappiamo bene come vivere a Milano possa essere un bello sbatti. Non c’è nulla di male a chiedere aiuto.
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