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Se da un lato il Coronavirus ha galvanizzato il mercato delle bici e dei monopattini, dall’altro sta causando non pochi problemi al mondo delle automobili, compagne fedeli di lunghe code in tangenziale.

A dipingere il quadro poco esaltante sono i dati di Federauto. Tra gennaio e maggio, mentre stavamo tutti chiusi in casa in piena emergenza Covid-19, a Milano – tra città e hinterland – sono uscite dalle concessionarie 24.884 automobili, il 50,7% in meno rispetto al 2019. Del resto, a chi serviva una macchina in quarantena?

A maggio leggero miglioramento: sono state immatricolate 6.121 automobili, quasi il 41,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ora uno sguardo più ampio a tutta la Lombardia, dove si è registrato un calo del 42,5% rispetto a maggio del 2019, con 17.868 vetture immatricolate rispetto alle 31.101 dell’anno scorso.

“La tendenza negativa in regione e a livello nazionale – ha commentato Plinio Vanini, Presidente del Gruppo Autotorino – è confermata anche nelle sedi del Gruppo Autotorino, che registrano una caduta degli ordini che varia tra il -40% ed il -50%. A livello di Gruppo, contiamo un terzo in meno sul volume che ci saremmo attesi in condizioni normali.

La situazione è grigia insomma. Secondo Vanini senza un aiuto da parte del Governo il mercato dell’auto è destinato a salutare male questo infimo 2020. “C’è il consistente rischio di uno stallo ancor più accentuato che, secondo le stime di Federauto, potrebbe portare a una chiusura del mercato auto 2020 con 800mila unità in meno rispetto all’anno precedente. Si prevede una perdita occupazionale di 40mila dipendenti nelle concessionarie (a fronte dei 120mila)”. Male male.

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