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Va bene la movida, ma anche meno. Assembramenti, vandalismo, spaccio, inquinamento acustico: sono tanti i motivi che hanno spinto sei comitati milanesi a diffidare il sindaco Giuseppe Sala e parte della sua giunta. “Gli assembramenti al di fuori dei locali possono favorire la trasmissione del virus”, ha spiegato Franco Spirito di Associazione ProArcosempione, coalizzato con i comitati dei Navigli, del Lazzaretto, di Sant’Agostino, di via Melzo/via Lambro e di Archinto (all’Isola). Adesso Palazzo Marino ha 60 giorni per prendere provvedimenti contro la movida selvaggia, altrimenti “verrà assunta in ogni sede ogni ulteriore e più opportuna iniziativa, avanti la competente autorità.” Bel problemino.

“Sono dieci anni che ci battiamo per i nostri quartieri”, hanno spiegato i comitati. Tra i tanti problemi c’è la criminalità: l’ultimo episodio, in Darsena, è di venerdì scorso quando due uomini hanno rubato il cellulare a una ragazza e l’hanno minacciata con alcuni cocci di bottiglia. E quest’anno a indisporre ulteriormente i sei quartieri milanesi ci ha pensato pure il Coronavirus. In effetti nonostante gli avvertimenti, i cartelli, i proclami e la certezza che il Covid è ancora tra noi, pare proprio che in tanti stiano sottovalutando la situazione pur di fare serata. I comitati contestano al Comune “l’omesso controllo riguardo alle norme anti-assembramento” e chiedono “atti amministrativi volti a porre fine alle numerose violazioni di leggi e regolamenti da parte di gestori e frequentatori di locali”.

Insomma trovare un compromesso tra la sana vitalità delle zone più movimentate della città e le comprensibili esigenze di chi ci abita ora spetta a Sala e Co. Tra l’altro i problemi per i residenti riguardano anche il mercato immobiliare e in particolare il deprezzamento degli appartamenti, specialmente quelli ai piani più bassi.

Ok, tutto giusto, ma che si può fare per migliorare la situazione? I comitati hanno lanciato qualche idea: stop agli esercizi pubblici a mezzanotte nelle zone più popolate, il monitoraggio dei rumori, il rafforzamento dei controlli delle forze dell’ordine. E poi ancora sostenere i negozi di vicinato e limitare le autorizzazioni ai dehors o di chiuderli a mezzanotte. Quest’ultima proposta però cozza con la decisione presa recentemente dal Comune, che per aiutare gli esercenti in difficoltà ha deciso di concedere gratuitamente i permessi per ampliare gli spazi dei locali verso l’esterno. Insomma, quella tra residenti e movida è una partita ancora tutta da giocare…

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