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Per carità, in circostanze diverse avremmo probabilmente salutato questa notizia con un balletto in stile Gianluca Vacchi, dopo qualche mojito di troppo, sulle note dell’ennesimo aborto musicale dalle tinte reggaeton partorito dalla discografia italiana. 

Noi poveri affittuari che negli ultimi anni pur di trovare una stanza a Milano ci siamo affidati ai Narcos, a Wanna Marchi e al cugino di quell’amico antipatico che forse avrebbe potuto affittarci un loculo ricavato da una cella frigorifera di una macelleria degli anni 30’. 

Milano si è svuotata. 

E questa, messo da parte il nostro finto astio per i Giargiana, non può che essere una brutta notizia

Uno studio condotto da Immobiliare.it, rivela come la disponibilità di camere per studenti e lavoratori abbia raggiunto il dato record di +290%

Un dato in linea con la tendenza nazionale che registra dati simili: Bologna (+270%), Roma (+ 130%), Torino (+108%). 

Le cause? Smart working, south working e didattica a distanza

Le contromisure al Covid-19 sembrerebbero essere le principali artefici di questa progressiva trasformazione del capoluogo meneghino in una sorta di Silent Hill Imbruttita: “Hanno fatto registrare quest’anno un boom dell’offerta di stanze e posti letto che in alcuni casi, come a Milano, risulta quasi quadruplicata rispetto al 2019”, è stato il commento di Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it. 

“Studenti e lavoratori che sceglievano soluzioni abitative transitorie, come quelle di una stanza singola o di un posto letto in una doppia, hanno preferito in molti casi abbandonare momentaneamente le città”, ha poi concluso. 

Gli effetti di questo drastico crollo della domanda s’iniziano anche a vedere nei prezzi. 

Perché se è vero che Milano si conferma come città più cara della Penisola, per la prima volta in moltissimi anni non si registra alcun aumento dei prezzi sugli affitti. 

Anzi, in alcuni capoluoghi iniziano ad arrivare i primi cali: a Bologna e Palermo una stanza singola costa il 9% in meno rispetto al 2019. 

Chi lo avrebbe mai detto. Anni passati a lamentarci dell’invasione dei fuorisede e poi ci ritroviamo tutti sudati ad agosto a rimpiangerli peggio del Winner Taco. 

La speranza è quella di tornare presto a guardare gli annunci per un materassino ad acqua sul naviglio a 400 euro al mese.

Ah, spese escluse. 

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