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pizza

Pizza, pasta, mozzarella. Mafia e mandolino, ué ué. Gli occhi esteri vedono noi italiani in un modo spesso eccessivamente stereotipato e polveroso, che non ci appartiene più. O quasi. Perché se c’è qualcosa che continua a rappresentarci con orgoglio in ogni parte del globo, quel qualcosa è sicuramente la pizza.

Quanti di voi si sentono dipendenti dalla pizza? Che sia margherita, marinara, con il prosciutto o la Nutella (sei serio?) poco importa. Bè, se vi mangereste la pizza pure a colazione inzuppata nel cappuccino tranquilli, non è grave. Anzi, è praticamente scientifico. Secondo un team di ricercatori dell’Università del Michigan la pizza è al primo posto nella classifica dei cibi che danno più assuefazione, come se si trattasse di una droga alimentare. Quindi, ragionandoci su, tutto quel bisogno di lievito in quarantena, quella necessità di produrre pizze su pizze, era solo un tentativo inconscio di drogarci e autostordirci.

Secondo gli scienziati, infatti, la pizza è il piatto in cui si incontrano meglio grassi, carboidrati e sale, tutti ingredienti che il nostro corpo anela ardentemente e che attivano il circuito cerebrale della ricompensa. Nella pizza inoltre c’è la caseina, la proteina del latte che durante la digestione rilascia le caseomorfine, che agiscono sui ricettori della dopamina, l’ormone del piacere e della ricompensa, aumentandone la produzione. Tutti paroloni per dire che mangiando la pizza si gode come ricci.

A farcela amare così tanto sono anche gli spunti sensoriali, colori e profumi che coinvolgono il nostro cervello. Non solo: la pizza è un piatto allegro, che spesso ci rimanda a cene con gli amici, a partitone sul divano, a serate spensierate. Per tutte queste ragioni supera addirittura il cioccolato e naturalmente patatine, biscotti e gelato. Che poi rispetto agli altri elementi della classifica, una buona pizza cucinata a regola d’arte fa pure bene, ricca com’è di carboidrati dai cereali, proteine dal formaggio e antiossidanti e fibre dal pomodoro. Quindi pizza sia e pure senza sensi di colpa, vah!

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