Essere o non essere Banksy, questo è il problema. Nei giorni scorsi i media britannici urlavano quella che si sarebbe potuta dimostrare la rivelazione dell’anno: Neil Buchanan è Banksy. Secondo la BBC, i rumors si sono diffusi a seguito della comparsa in molte delle città visitate da Neil e dalla sua vecchia band, di alcune opere del noto street artist. Un lockdown a tutto tea party in solitaria e pasticcini preconfezionati devono però aver dato alla testa dei tabloid inglesi, perché è risultata essere una bufala fatta e finita.
Sfortunatamente per Neil il grande artista, conosciuto dai fan italiani grazie al programma Art Attak di cui è il creatore, né il conto in banca né l’identità sono gli stessi di Banksy. A darne conferma è Buchanan stesso.
Per tutti quelli che già si immaginavano un gigantesco I’m not Banksy realizzato con stuzzicadenti e stracci in piena Trafalgar Square, sappiate che c’è stato solo un misero comunicato:
“Siamo stati inondati di richieste da parte dei media durante il weekend. Sfortunatamente non abbiamo le risorse per rispondere individualmente. Neil ha passato il lockdown con alcuni membri vulnerabili della sua famiglia e ora si sta preparando a lanciare la sua nuova collezione d’arte nel 2021. Grazie, fate attenzione”.
A questo si è aggiunto un bel “Neil Buchanan non è Banksy” in capital letters e rosso accesso, sul sito ufficiale del programma televisivo.
Peccato, avevamo già trovato una mezza connessione tra i lavoretti a base di palloncini, colla vinilica e carta igienica e la famosissima opera Girl with Balloon. Anche se, riflettendoci, quest’ultimo è uscito troppo bene per essere un attacco d’arte…
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