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Conversazione tipo. "Oh, tu l'hai letto Madame Bovary?". Risposta: "Sì sì certo, ce l'ho anche in casa, sulla mensola". "Ah ottimo. Ti è piaciuto? Di cosa parla?". "Bè. C'è questa tipa... protagonista del libro... che praticamente vive delle situazioni...". Niente. Abisso nero. Vuoto cosmico.

Dite la verita, vi ritrovate in questa scenetta? Insomma, vi capita mai di non ricordare minimamente le trame di libri e film che siete sicuri di aver letto e visto? Tranqui, non si tratta di Alzheimer precoce. La scienza ci dice che è normale. Già alla fine del 19esimo secolo Hermann Ebbinghaus, psicologo e filosofo tedesco, teorizzò la cosiddetta curva dell'oblio.

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In pratica quello che leggiamo o vediamo rimane poco nella nostra memoria, e più passano le ore più diventa un ricordo lontano. E nel 2021 la situation è pure peggiorata. Abbiamo mille stimoli, mille canali, infinite possibilità. E questo non aiuta la memoria, anzi. Secondo uno studio dell'Università di Melbourne chi si spara molte serie tv tutte in un'unica sera tende a dimenticare più velocemente gli episodi visti, rispetto a chi ne vede tipo uno alla settimana. Less is more, c'è poco da fare.

Per la lettura è l'istess. Uno studio del 2009 ha rivelato che il lettore americano medio entra in contatto ogni giorno con 100mila parole scritte (ma non necessariamente le legge tutte). Troppe, tutta insieme, e difficilmente resteranno ancorate al cervello. Triste ma vero. E quindi che si fa? Per migliorare la memoria bisognerebbe iniziare ad avere una più fruizione più slow.

Meno roba, più distanziata nel tempo, in modo da gustarla un pezzettino alla volta. Se vi divorate un libro in tre giorni, frenate un attimino. Diluitelo nel tempo, dedicategli almeno un mesetto e magari tra cinque anni, quando vi chiederanno di che cosa parlava, saprete rispondere senza fare figure di merda.  

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