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regalomatrimonio

C'era una volta un tempo gioioso in cui in ogni palazzo si alzavano i toni per i motivi più futili: un aspirapolvere acceso alle sette di mattina, le briciole della tovaglia sul balcone del piano di sotto, la carta gettata nel bidone della plastica. Tra un'assemblea condominiale e l'altra si comunicava mediante pizzini e cartelli più o meno offensivi appesi nelle parti comuni. Ora possiamo dirlo con certezza: eravamo solo dei dilettanti.

Come per molti aspetti della nostra vita, la pandemia globale ha esasperato le cose sino a raggiungere il livello PRO. Nell'androne di un condominio di una frazione di Rozzano,  la ridente cittadina a sud di Milano, è apparso il seguente messaggio: 

Attenzione!!! Ci sono positivi nel condominio. Massima cautela!!! 

Generalmente l'abuso di punti esclamativi fa venire l'herpes già nelle mail aziendali, figuriamoci quando c'è di mezzo la salute. Comunque tempo zero il cartello viene postato su Facebook e scatta il rebelòt.  

La reazione largamente maggioritaria è di indignazione: la pandemia doveva renderci migliori e invece ci ha portato a ghettizzare chi ha avuto la sfortuna di infettarsi, facendone una colpa imperdonabile, quando può capitare a chiunque.... Poi c'è l'altra parte del social che invece minimizza sottolineando l'obiettivo squisitamente sanitario del cartello: state in campana per non creare un focolaio nel palazzo.

La vicenda passa di bacheca in bacheca, di feed in feed e anche il sindaco di Rozzano deve prendere posizione. Gianni Ferretti ha affermato che il cartello è una voce stonata completamente fuori dal coro e ha condannato la caccia all'untore sottolineando, invece, la solidarietà dei cittadini verso i malati di Covid manifestata negli ultimi mesi dagli abitanti della sua città.

Giuste parole major di Rozzano. Però figa, le basi: dopo un anno di pandemia ormai dovremmo essere in grado di sapere che: i positivi devono stare in isolamento in casa loro, nelle parti comuni del palazzo non bisogna toccare nulla e girare sempre con la mascherina su naso e bocca, non prendere gli ascensori se possibile. Se proprio si deve toccare una maniglia dopo ci si lava le mani appena entrati in casa o si passa un po' di gel se si sta uscendo. Non serve il gran visir dei virologi o un cartello per spiegarci queste ovvietà. 

Il buon Imbruttito non conosce i vicini, ma ha il cuore in mano. Una busta della spesa sullo zerbino e magari qualche messaggino di incoraggiamento per accertarsi che tutto stia andando per il meglio. Altro che cartelli da lazzaretto...

Voi Imbruttiti come la pensate? Diteci la vostra. 

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