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Il 60% degli italiani è disposto a saltare la seconda dose di vaccino per andare in vacanza, dice un sondaggio

Un'indagine di The Fork ha rilevato che per le vacanze gli italiani preferiscono l'Italia, soprattutto la Sicilia. Tra le preferenze spicca il mare, la casa e la voglia di relax. Sorprende il numero di quanti sono disposti a saltare la seconda dose di vaccino pur di partire

Sarà la pandemia, sarà la solidarietà nei confronti del turismo italiano, sarà che nello Stivale abbiamo un’infinità di posti pazzeschi. Sarà quel che sarà, ma quest’estate gli italiani daranno ascolto al consiglio di Mr. Mario Draghi e resteranno nel Belpaese. Una certezza figlia della solita indagine sul turismo enogastronomico condotta da TheFork, che puntuale come l’arrivo delle zanzare ci fa un resoconto bello preciso di gusti e intenzioni degli italiani.

Partiamo dalle regioni più ambite per le vacanze. In vetta la spunta la Sicilia, con il 14%, seguita da Puglia (13%), Toscana e Sardegna, entrambe al 10%. Quarto posto per Trentino-Alto Adige (7%), seguito da Emilia Romagna (6%), Liguria (5%), Calabria (5%), Campania (4,6%) e Marche (4,5%), a chiudere la top ten. Una classifica che si traduce anche nella scelta prediletta degli italiani: mare, mare e ancora mare per il 66%. Solo l’11% preferisce l’aria freschina e pura della montagna, rappresentata principalmente dal Trentino-Alto Adige. Oh, per carità, c’è pure un 33% che non vedeva l’ora di spararsi una vacanzina in Europa, comprensibile. Tutti in Grecia (25%), ma pure Spagna (20%) e Francia (15%) vanno benone. 

Parliamo degli alloggi. Case, camper, tende, glamping, case sugli alberi, hotel… c’è solo l’imbarazzo della scelta. Forse spinti dalla ricerca di maggiore sicurezza, però, il 44% degli intervistati si è buttato sulla casa, classicone intramontabile. Il 27% si farà coccolare in hotel, il 12% opterà per il bed & breakfast mentre solo il 6% si sballerà con il gioco aperitivo dei villaggi vacanze.

E la cumpa? Vabbè dai, nessuna sorpresa. Si partirà principalmente in famiglia (40%), in coppia (39%) e con gli amici (12%). Scontatissimo. Insomma, quasi tutti bene o male si faranno la loro dose di vacanze ma c’è anche un 10% che invece se ne starà a casina. Il 41% perché ha delle menate personali da risolvere, il 27% non ha un euro bucato e il 23% più sgamato prefesce partire in periodi di bassa stagione per spendere meno e trovare meno affollamento.

Ma parliamo di il cibo. Cucinare in vacanza è una rottura di maroni epocale, così vai di ristorante e ciao. Più della metà degli intervistati sceglierà dove mangiare curiosando tra le recensioni online e un bel 76% considera la prenotazione ancora più importante rispetto al passato, a causa della capacità limitata dei locali e delle restrizioni. Infine, la tipologia di vacanza. Dopo l’anno di merda che ci lasciamo alle spalle, non stupisce che chi parta cerchi soprattutto il relax. Pennichella, caffettino, giornale sotto l’ombrellone e passeggiatina. Tutta vita. Poco male se non riusciremo a fare la seconda dose: il 60% si è detto non disposto a rientrare dalle ferie per il secondo step del vaccino. Te saludi!

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