Ci sono weekend in cui non vuoi partire, ma nemmeno restare a casa.
Mettersi in coda per la Liguria? Robe da matti. Assembrarsi in qualche piscina di città? Ma sei fuori...
Ci vuole qualcosa di easy, che fa figo e non impegna, A/R in giornata categorico. Con la mia dolce metà decidiamo quindi di imboccare l'A4, direzione Venezia. Qualche cosa succederà...
Passiamo Bergamo, Brescia, Desenzano...oh, ma non stiamo andando troppo in là? Vabbè usciamo a Peschiera, niente Gardaland, ma magari un giro sul lago, un grande classico. Perchè invece non cambiare direzione e andare verso Mantova?
San Google, protettore delle anime perse per le Maps del Bel Paese, ci fa capire che c'è un punto di interesse nelle vicinanze: Borghetto sul Mincio, provincia di Verona, comune di Valeggio (sempre sul Mincio), non lontano dal confine con la Lombardia. Uno dei Borghi più belli d'Italia.
Borghetto, toponimo di origine longobarda che significa insediamento fortificato, è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio.
Dopo un po' di strade di campagna su e giù tra colline e vigneti eccoci arrivati in questo luogo incantato.
Il posteggio è a pagamento e nel mentre ci è salito lo sbrano. Prima di andare al parchimetro notiamo l'insegna di un bar-ristorante con posteggio privato. Check alle recensioni giusto per non farsi fregare. Ok andiamo lì e oltre a risparmiare il parking ci dice cul...ehm fortuna: ci sistemano in un tavolo a sbalzo sul fiume, godendo della discreta compagnia di un simpatico cigno.
A proposito di gastronomia, tra i piatti tipici della zona meritano una menzione particolare i celebri tortellini di Valeggio, fatti rigorosamente a mano e chiamati nodi d'amore perché, leggenda narra, ricorderebbero il nodo di un fazzoletto di seta intrecciato da due amanti prima di gettarsi nel Mincio. La tradizione vuole che il terzo martedì di giugno qui si tenga la Festa del Nodo d'Amore, con tavolate da guinnes dei primati e tortellini serviti a migliaia di persone. Da provare anche il pesce di fiume (luccio in salsa, trota, anguilla..).
Dopo un buon pranzetto innaffiato da una mezza bottiglia Lugana, vino bianco cult tra la Lombardia e il Veneto (anche se qui domina il bianco di Custoza), con la pancia piena è giunto il momento di visitare il borgo.
La passeggiata è molto gradevole tra viuzze e scorci panoramici molto suggestivi.
A Borghetto sono presenti i caratteristici edifici con mulini ad acqua, alcune ruote dei quali sono state rimesse in funzione, e la chiesa parrocchiale dedicata a san Marco Evangelista; l'edificio è affiancato dalla torre campanaria di epoca scaligera che contiene una campana risalente all'anno 1381 (una delle più antiche del veronese).
Allunghiamo la passeggiata sino al ponte visconteo, comunemente chiamato ponte lungo (pontelongo nel dialetto locale), ultimato nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, allo scopo di garantire l'impenetrabilità dei confini orientali del ducato. Da lì ci godiamo Borghetto dall'alto e scendiamo per una strada che fiancheggia il fiume e alcuni campi colmi di alberi di kiwi.
Ok, la visita a Borghetto in un paio d'ore tutto compreso si smarca, ma se volessimo vedere altro?
Per gli Imbruttiti più sportivi consigliamo di portare la bici, perché da qui passa la bellissima ciclovia lungo gli argini del fiume Mincio che collega Peschiera del Garda con Mantova, lunga circa 44 Km. Se non volete trasportare la bike da Milano in zona ci sono vari noleggi, per pedalare senza troppi sbatti.
Nei dintorni di Borghetto si può inoltre godere lo splendido panorama della valle del Mincio dal Castello Scaligero, fra le svettanti torri della Rocca. Da non perdere, poi, il Parco Giardino Sigurtà che si estende per circa 50 ettari sul retro di Villa Maffei.
Bene, visto che per tornare a Milano ci vuole più di un'ora e mezza - se tutto va bene - meglio cominciare a mettere in pista il rientro. Su dai che arriviamo in pole position per l'ora dell'aperitivo!
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