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Nella sua mini casetta prefabbricata, semmai ci sia prova certa che vi abbia abitato anche solo per un giorno, il signor Tesla ne ha pensata un'altra delle sue. Tra una session di cristalloterapia e un intruglio detox all'açaí, Elon Musk ha deciso che i tempi sono finalmente maturi per sperimentare l'impianto di microchip nel cervello umano.

Prima di urlare ci tracciano! e pubblicare sui social uno stato in cui non autorizzate blabla, sappiate che questa notizia è frutto di una deduzione collettiva da parte dei media. A seguito della comparsa sul web di un'offerta di lavoro per un responsabile di studi clinici che abbia voglia di spingersi oltre, tutti hanno fatto due più due. Questo perché, a pubblicare l'annuncio è stata Neuralink: la società di impianti celebrali fondata dal magnate.

Anche secondo il Mit Technology Review le cose stanno così: "Probabilmente sta pianificando di tentare il suo primo intervento chirurgico su un essere umano per installare la sua interfaccia cerebrale ad alta larghezza di banda". Lo step umano sarebbe il naturale proseguo dei due impianti effettuati sugli animali: il maiale Gertrude e Pager, il macaco in grado di giocare a Mind Pong.

Time to panic amici, o forse no. L'impianto di microchip nel cervello umano, oltre ai possibili risvolti negativi non ancora quantificabili né immaginabili, potrebbe essere la svolta per le persone paralizzate. Detto ciò, prima che diventi realtà ne passerà di acqua sotto ai ponti. Il signor Musk infatti, dovrà aspettare il parere della Food and Drug Administration. Considerando le tempistiche della burocrazia, fa tempo a portarci tutti su Marte (per davvero).

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