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Imbruttiti, son tempi bui questi per l'umanità. Talmente folli che viene da chiedersi se non sia tutto un gigantesco Truman Show, una supercazzola planetaria che a breve si paleserà con un sonoro pernacchione in mondo visione. Sarebbe bello. Purtroppo, però, è tutto vero. La pandemia prima, la guerra ora. E comprensibilmente la paura sta prendendo il sopravvento, anche qui in Italia. Lo dimostra il boom di acquisti di bunker antiatomici, confermato dagli stessi produttori che negli ultimi giorni sono stati subissati dalle richieste.

"Le richieste per la realizzazione di bunker sono improvvisamente aumentate: un'isteria ingiustificata", ha commentato l'imprenditore Giulio Cavicchioli, come riportato da TgCom24. Il Cavicchioli è il titolare di un'impresa mantovana specializzata nella realizzazione di bunker e rifugi, la Minus Energie, quindi ne sa. "Si tratta di un'avvilente corsa all'acquisto spinta da un impulso emotivo", ha spiegato. Imprenditore onesto, non è certo il momento di crogiolarsi nel business. Anche se effettivamente un botto di gente sta cercando di capire come potersi dotare di un rifugio a prova di bomba. Figa che ansia.

"Molte telefonate arrivano da gente sprovveduta e disorientata sul da farsi mentre finora una decina di persone si sono attivate concretamente per realizzare un bunker sotto la propria villa", ha spiegato l'imprenditore. Le richieste arrivano soprattutto da professionisti e gente benestante del Centro e Nord Italia intenzionate a "Proteggere la loro famiglia". Un'isteria ingiustificata, come ha detto lui. Ma, visti gli accadimenti degli ultimi anni, non ci sentiamo nemmeno di paraculare chi teme per la propria vita. Talmente tanto da voler spendere per un bunker gran parte del proprio patrimonio. Cavicchioli ha spiegato, infatti, che i clienti che lo stanno contattando non sono particolarmente facoltosi, anche perché la riccanza vera generalmente dispone di jet o elicotteri in grado di garantirgli, volendo, una via di fuga.

Oh, mica costa due lire un bunker fatto bene, eh. Parliamo di una cifra che si aggira tra i 50 e 90mila euro, per una costruzione che per intenderci è simile a un garage o a una cantina, ma più spoglia e grezza. "La cosa che più mi rattrista è che sembra la corsa all'acquisto dell'iPhone, invece un rifugio protetto è una costruzione che va ragionata, per via di tante interferenze che possono esserci. Innanzitutto serve l'autorizzazione del Comune, poi devono essere rispettati alcuni importanti parametri", ha spiegato Cavicchioli, questa volta a Repubblica. Insomma, chi ha una casa in campagna potrebbe essere facilitato, chi possiede un monolocale in centro City potrebbe avere più difficoltà. "Per sopravvivere ci vuole aria, con i relativi sistemi di trattamento, servono poi servizi igienici e una struttura che resista alla spinta laterale in caso di esplosione. Poi ovviamente servono le riserve: acqua e cibo. Quanto si può restare a vivere in un rifugio? Da un mese e mezzo a tre mesi, secondo i nostri calcoli". Ok, rivogliamo i tempi delle code interminabili per l'acquisto delle scarpe della Lidl. 

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