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Siete in down perché le squadre milanesi sono out dalle competizioni europee? E allora non siete sul pezzo. Ce n'è una, infatti, che tiene botta: il Brera Football Club. Parliamo del terzo team all'ombra della Madunina, che gioca in Prima Categoria e ha casa all'Arena Civica. Cioè, ok Milan e Inter, le sfide fra cugini e la corsa allo Scudetto. Intanto, però, il Brera F.C è l'unica squadra della City che ancora si sta facendo valere a livello internazionale. Ieri sera il club ha esordito nella Fenix Trophy, la Champions League dei dilettanti, sfidando l’Fc United of Manchester. Poteva andare meglio, eh: i nostri hanno perso 1 a 3, ma il torneo non è ancora finito, quindi stay tuned.

Breafing. Il Fenix Trophy è un neonato torneo internazionale riconosciuto dall’Uefa, alla sua prima edizione. Ci partecipano otto club amatoriali provenienti da sette paesi europei, tra cui, appunto, il Brera Fc e l’As Lodigiani di Roma. "Ci mancava la possibilità di disputare una competizione europea con squadre come la nostra. E allora abbiamo deciso di crearla", ha detto Alessandro Aleotti, fondatore e presidente del club milanese, come riportato da Linkiesta. Già, perché tutto è nato nel giro di qualche mese: Alessandro, suo figlio Leonardo, general manager del Brera, e alcuni volontari si sono messi a mandare email a vari club europei per arrivare a trovarne altri sette interessati a partecipare al torneo. Un'iniziativa che permette a club che non riuscirebbero mai a qualificarsi per le competizioni europee nei propri paesi, di sfidarsi, arrivando poi alla Final Eight di giugno, a Rimini, per l'elezione del winner. Appassionarsi a questo calcio dilettantistico è un attimo: si torna alla purezza del gioco, del campo, della passione scevra da contratti multimilionari e logiche di mercato. Non per niente lo slogan del Fenix Trophy è Make friends, not millionaires cioè Fatevi amici, non milionari. That's it.

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Dalla pagina Facebook del Brera Calcio

Ma la storia del Brera F.C la conoscete? Era il 2000 spaccato quando il giovane giornalista ed editore Alessandro Aleotti rilevava i diritti sportivi dell’Atletico Milan, mettendo ufficialmente al mondo il Brera Football Club. La squadra è partita dalla serie D, guidata dall'esperienza del suo primo allenatore, lo storico simbolo nerazzurro Walter Zenga. La stagione non è delle più indimenticabili, va detto, tanto da concludersi con una retrocessione in eccellenza. Oh, ma i bambini nascono forse camminando? No, qualche inciampo ci sta tutto. Basta attendere il secondo anno di vita della squadra per vedere uno switch. Il Brera FC cambia strategia e decide di dare spazio a un gruppo di giovani che non ha nel calcio l'unica fonte di reddito: i dilettanti. Ottima decisione, premiata da un glorioso terzo posto in classifica. 

Ma il Brera Football Club è meritevole non solo per le sue gesta sul campo, ma anche per quelle off. L'impegno sociale. Nella storia neroverde hanno avuto ampio spazio i progetti sociali, primo fra tutti quello del Free Opera: una squadra iscritta al campionato di terza categoria interamente composta da detenuti del carcere di Opera (e che tra l'altro ha centrato la promozione al primo tentativo). Una chicca sul Brera Calcio: nella stagione 2013-2014 i ragazzi decisero di non allenarsi mai e di incontrare così a crudo le squadre avversarie. Un'impresa, che fu poi celebrata dal libro del presidente Aleotti Mai un allenamento, solo il talento. Alura, un'ola al Brera FC vogliamo farla?

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