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chirurgiaplastica

Una mamma che porta la figlia di nove anni dal chirurgo plastico per una questione di banale estetica non si può proprio sentire. Cioè dai, è sbagliato per almeno un milione di ragioni, no? Eppure pare proprio non essere l'unica, anzi: di genitori che portano i pargoli a rifarsi naso, bocca o occhi ce ne sono più di quanti vorremmo immaginare. Povero mondo. La storia di oggi ce la propone il sito americano Vice, che racconta di una certa Micchi, 9 anni, giapponese. Sua madre ha deciso di sottoporla alla chirurgia della palpebra per correggere i suoi occhi monolidi, cioè senza piega delle palpebre, una condizione molto comune nelle persone asiatiche che però su 'sta roba vanno spesso in sbattimento.

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Mamma Rucchi (la donna ha scelto nomi di fantasia per la paura del giudizio del pubblico) ha esortato la figlia a farsi tagliare le pieghe delle palpebre per eliminare la pelle cadente. Vice ha anche pubblicato un video di questa storia e - ve lo diciamo - è parecchio inquietante. Durante tutta l'intervista appare chiaro come sia la donna ad avere delle fisse per le palpebre senza pieghe. "Non ho mai visto una bella donna con gli occhi monolidi", ha spiegato alla giornalista di Vice. La figlia, dal canto suo, non sembrava particolarmente coinvolta. Ma come potrebbe, a 9 anni? Non dovrebbe tipo fare solo cose come giocare, andare a scuola e vedere gli amici? Non stupisce, quindi, che durante l'intervento la piccola Micchi abbia iniziato a piangere e sia stata assalita da un attacco di panico.

 

Le pare di Rucchi hanno radici lontane: essendo cresciuta con una sorella minore e una madre che avevano entrambe le palpebre doppie, la donna si è sempre sentita trattata in modo diverso. Ricorda che sua sorella riceveva complimenti e dolci dai vicini, mentre lei era sempre a mani vuote. "Tutti adoravano mia sorella molto più di quanto amassero me", ha detto. Ed ecco spiegata, adesso, la sua ansia di plasmare la figlia. Com'era prevedibile, il web si è scatenato contro Micchi. Eh, difficile tenersi i giudizi, a 'sto giro. Il problema, però, è che la nipponica madre è solo una goccia in un mare di parents che inducono i figli, ancora bambini, a sottoporsi a chirurgia plastica. Nel 2021, una clinica giapponese ha rivelato che nove intervistati su dieci hanno ammesso di aver desiderato i ritocchini già da adolescenti, per affrontare le proprie insicurezze. Nove su dieci raga, e due anni prima erano solo sette su dieci. Ma il fenomeno non riguarda solo il Giappone: negli Stati Uniti ogni anno vengono eseguite più di 220mila procedure cosmetiche su pazienti di età compresa tra 13 e 19 anni. Tutto normale? Insomma.

Non servono psicologi e pediatri per comprendere quanto questa ossessione non sia sana per i nani. Per questo motivo, per quanto possibile, anche a livello governativo si sta cercando di fare qualcosa: l'anno scorso i legislatori britannici hanno stabilito che i ritocchini alle labbra e le punturine siano vietate ai minori di 18 anni. Un inizio. Ma del resto è difficile arginare un fenomeno figlio dei nostri tempi, del rincoglionimento davanti ai social network, che nelle menti plasmabilissime dei più piccoli possono davvero diventare veleno. Tra filtri, Photoshop e celebrities patinate, i nani si convincono che per essere accettati, amati, apprezzati e desiderati sia necessario avere naso piccolo, occhi grandi, labbra carnose. Sadness.

Toru Aso, chirurgo estetico di Tokyo, ha dichiarato di aver operato - negli anni - principalmente donne tra i 20 ei 30 anni. "Dieci anni fa avevo circa un cliente minorenne al mese. Ora viene da me un minorenne ogni giorno", ha detto a Vice World News. Tra i pazienti di Aso, la procedura più popolare è la chirurgia palpebrale, classico. Nel 2020 la blefaroplastica ha rappresentato oltre il 64% di tutte le procedure chirurgiche in Giappone. Nonostante come operazione sia relativamente sicura rispetto ad altri interventi, ci sono comunque sempre dei rischi, tipo cecità o lesioni ai muscoli oculari. Ha senso rischiare? Per molti genitori, sì. C'è da dire che in Giappone è tutto piuttosto facile, perché chiunque abbia meno di 18 anni può sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, purché abbia il consenso dei genitori. "Alcuni tutori tentano di abusare di questa legge - ha detto Aso - e proiettano i propri standard di bellezza sui propri figli". Ecco perché il doc preferisce incontrare i piccoli pazienti da soli. "Li incontro separatamente per valutare se il bambino vuole davvero la procedura: ho avuto genitori che trascinavano i loro figli e cercavano di costringerli a sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica", ha spiegato. Che brutta roba.

Ma torniamo a Rucchi. La donna ha confidato a Vice che quando Micchi sarà maggiorenne probabilmente dovrà rifarsi anche il naso. E magari pure il seno. "Sta ancora crescendo, quindi non sappiamo quanto diventeranno grandi. Ma se fosse preoccupata di essere piatta, la incoraggerei a rifarlo". Commenti?

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