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Il 2023 è appena iniziato e molti di noi, inevitabilmente, hanno delle aspettative. Andrà meglio del 2022 o ci attendono nuovi disastri? E a livello personale, cosa immaginiamo possa succederci quest'anno? Mentre ci ragionate, vediamo se vi ritrovate nei risultati del tradizionale sondaggione di fine anno di Ipsos, che ha coinvolto circa 24mila persone in 36 Paesi del mondo, compresa l’Italia. Giusto per capire un attimino come è stato vissuto il 2022 e quali sono le aspettative per il 2023 in merito vari temi come economia, ambiente e società.

Prima di tutto, un bilancio dell'anno appena trascorso. Che, evidentemente, non poteva che tradursi in bella merda. Oltre la metà degli intervistati a livello mondiale, il 56%, ha descritto il 2022 come un anno negativo per sé e per la propria famiglia, mentre un buon 73% ha affermato che ha fatto cagare pure per il proprio Paese. Percentuali belle altine, ma che lo scorso anno erano pure peggio (rispettivamente 58% e 77%) e ancora più sconfortanti nel 2020, quando il 90% dichiarò che il successivo sarebbe stato un anno super negativo per il proprio Paese e il 70% per sé e per la propria famiglia. Arrivavamo dall'esplosione della pandemia, quindi questa negatività ci stava eh. Ora, con una così bassa considerazione del 2022, su questo anno neonato si ripongono ovviamente grandi speranze. Cioè, più o meno.

Da un lato, infatti, abbiamo un moderato ottimismo: per il 65% degli intervistati a livello internazionale il 2023 sarà migliore rispetto al 2022, quota che però si abbassa al 54% in Italia. Siamo in maggioranza positivi, ma meno rispetto al passaggio dal 2021 al 2022. Probabilmente pensavamo che il Covid se ne sarebbe andato definitivamente e tutto sarebbe ricominciato alla grandissima, ignari che sarebbe arrivata una guerra del cazzo e un rincaro dei prezzi che ci avrebbe messo in ginocchio. Molto meno ottimisti rispetto a un anno fa anche Svezia (-26 punti), Danimarca e Corea del Sud (tutti a -19 punti) e Giappone (-18 punti). Solo i brasiliani sono più ottimisti (dall’82% all’85%), vai a sapere perché.

A livello personale, il 77% degli italiani ha deciso di stilare la classica lista dei buoni propositi, che è una roba che esalta tantissimo pure i peruviani - pensate - con una quota che aumenta addirittura al 91%. Fissatissimi anche in Colombia e Messico, 90%, e pure in Cina, con l'89%. Frega poco dei buoni propositi, invece, a Paesi Bassi (45%), Giappone (41%) e Svezia (35%).

Per quanto riguarda l'economia, le previsioni sono abbastanza critiche. In media solo il 46% pensa che nel 2023 andremo alla grande, percentuale che crolla in Italia, dove soltanto il 32% pensa che l’economia andrà meglio in questo 2023. Del resto oh, ne abbiamo di motivi per essere pessimisti: abbiamo timore dell’aumento dei prezzi (82%), dell’inflazione (78%), dei tassi d’interesse (74%) e della disoccupazione (73%). Poi vabbè, a livello internazionale abbiamo una paura fottuta di una possibile guerra nucleare (48%), cosa che terrorizza chiaramente anche noi italiani, al 42%. Ci sta dai, vista la situa. Non solo: metà degli italiani teme anche una guerra informatica, e vive come possibile che gli hacker di un Governo straniero causino un blocco informatico globale. Figa, Mr. Robot. Siamo talmente spaventati, che un gruppetto di persone, il 14%, ritiene possibile che la Terra sia colpita da un asteroide (ci manca solo questa) mentre il 13% ritiene possibile lo sbarco degli alieni. Molto bene.

Temiamo moltissimo anche la crisi climatica: in Italia il 69% si immagina già il verificarsi di eventi meteorologici estremi. Il 38% è convinto che nel 2023 alcune zone del Belpaese diventino invivibili a causa proprio di un evento meteorologico estremo e il 41% si dice convinto della possibilità che una catastrofe naturale colpisca una delle principali città. Figa che ansia. Visto l'andazzo, un altro buon 60% degli italiani sostiene che il 2023 sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato. Del resto le previsioni ci hanno già avvertito: fra 30 anni Milano sarà calda quanto il Texas. E bisogna dire che in pochi si aspettano che i nostri comportamenti diventino più sostenibili: solo il 46% degli italiani crede che le persone voleranno meno rispetto al 2019, e soltanto il 24% ritiene probabile che il numero di biciclette superi quello delle auto. Seee.

Infine il lavoro: si parla tanto di settimana corta, che per molti paesi sta diventando una realtà. Bè, qui da noi soltanto il 30% degli italiani ritiene che nel 2023 molte realtà adottino una settimana lavorativa di quattro giorni. Insomma raga: possiamo dire belle aspettative di merda?

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