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Tutto vero: a Milano dal 2024 il limite di 30 km all’ora sarà esteso in tutta la città

Il Comune sta discutendo se trasformare Milano in una città più lenta, con il limite per le vie della città tutte a 30km/h. La City seguirebbe quindi l'esempio di Parma e Bologna, ma anche Bruxelles, Parigi, Helsinki e Zurigo.

Poco tempo fa vi avevamo raccontato di come Bologna avesse deciso di fissare il limite di 30Km/h in quasi tutta la città. A Milano, però, un’iniziativa simile non sembrava in agenda, tanto che lo stesso Beppe Sala aveva dichiarato: “Non è tempo di tutta la città a 30 all’ora. Le cose si fanno un passo alla volta”. E invece qualcosa è cambiato, eccome! Anche Milano, come già a Parma, Bologna, Bruxelles, Parigi, Helsinki e Zurigo, ha deciso di rallentare le vie del centro: lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno della maggioranza che invita il sindaco e la sua giunta a proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari a partire dal 1° gennaio 2024. Il project porterà quindi l’estensione del limite dei 30 chilometri orari su tutte le strade urbane, a eccezione di alcune arterie a grande scorrimento dove resterà il limite dei 50 km/h. Che ne pensate?

Ma facciamo qualche passo indietro. Il governo a fine 2022 ha deciso di stanziare 13 milioni e mezzo di euro per 14 comuni da destinare alla sicurezza stradale: a Milano sono stati assegnati quasi 2 milioni e 400mila euro, che saranno utilizzati per interventi in ambito urbano, come proprio l’implementazione di zone 30 e isole ambientali e con l’introduzione di elementi di traffic calming, adibiti alla riduzione degli effetti negativi prodotti dal traffico e dalla velocità delle macchine. Una roba utile se pensiamo che Milano è la seconda città italiana per numero di incidenti, nonché una delle città italiane più maleducate (dal punto di vista della mobilità). L’idea è anche quella di introdurre attraversamenti pedonali semaforizzati e altri elementi che rendano più visibili gli attraversamenti. “L’impatto tra un’automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l’utente leggero della strada, e al contrario l’impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze”, ha detto il consigliere Marco Mazzei della Lista Sala, primo firmatario del documento. Sicurezza first.

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In più, secondo dati Aci-Istat, riportati nell’ordine del giorno, nelle città avvengono oltre il 70% degli incidenti in Italia e tra le prime cause in assoluto c’è proprio l’eccesso di velocità. Questi incidenti in ambito urbano provocano il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti. È quindi in questo contesto che si è deciso di trasformare definitivamente Milano in una Città 30: adesso abbiamo quindi davanti dodici mesi utili al Comune per mettere in atto una precisa campagna di comunicazione, informazione e coinvolgimento di cittadini e aziende, per far comprendere a tutti l’importanza della sicurezza stradale e della necessità che i veicoli a motore procedano più lentamente. Ma non solo eh, perché la trasformazione ha anche l’obiettivo (green) di scoraggiare l’uso di mezzi privati per gli spostamenti nel centro centro. Comunque oh raga, parliamo di una vera e propria revolution della mobilità eh: in Italia fino ad ora soltanto Bologna ha avviato il percorso per diventare Città 30. Che ne pensate Imbruttiti?

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