Imbruttite, auguri! Vi hanno già regalato la mimosa? E stasera, uscita con le besties? Top. Allora ci pensiamo noi a rovinarvi la giornata: siete consapevoli - sì - che in Italia abbiamo ancora un bel problemino chiamato gender gap? Le donne, infatti, guadagnano in media il 10% in meno dei loro colleghi maschi. Da 3mila a oltre 13mila euro in meno, a seconda del tipo di lavoro: a dircelo è una ricerca di Odm Consulting, società di consulenza di Gi Group Holding, nell’aggiornamento al primo semestre 2022 della sua indagine periodica sull’evoluzione delle retribuzioni in Italia. Secondo la ricerca il divario si è ridotto fra il 2017 e il 2019, per poi riprendere lo sprint durante la pandemia. Non benissimo.
"Questi dati diventano ancor più significativi - ha commentato Miriam Quarti, Senior consultant e responsabile dell'area Reward&Engagement di Odm Consulting - se letti congiuntamente ad altri relativi alla presenza delle donne nel mercato del lavoro: più di una lavoratrice su quattro risulta sovra-istruita rispetto al proprio impiego e, sebbene si laureino con voti maggiori e in percentuale più elevata rispetto agli uomini, le donne sono meno presenti in ruoli apicali o direttivi, confermando l'esistenza del soffitto di cristallo. Guardando proprio a questi ruoli, però, quando le donne arrivano a ricoprire tali posizioni, non si osservano differenze tra i loro pacchetti retributivi e quelli dei colleghi uomini". Quindi in media le donne sono più preparate, potrebbero quindi potenzialmente lavorare molto meglio, ma fanno carriera più faticosamente e a parità di ruolo guadagnano meno. Bella supercazzola.
Il divario maggiore si riscontra tra gli operai, per cui c’è una differenza addirittura del 12,7% (28.520/24.551), mentre tra i dirigenti c’è il divario con il valore assoluto maggiore: parliamo di 13mila euro in meno tra lo stipendio maschile di 121.603 euro annuali e quello femminile di 108.510. Che roba. Va un po' meglio (se così si può dire) tra i quadri: tra lo stipendio maschile e quello femminile ballano 3372 euro. Aumenta in termini percentuali il gap tra impiegato e impiegata: lui guadagna circa 34.514 euro all'anno, lei solo 31.286. Ma le belle notizie, sappiatelo, non sono finite qui. Il gender gap, infatti, non si manifesta solo nel cash a fine mese. No no no no.
Come riportato dall'Istat, il 2022 ha confermato il più basso tasso di occupazione delle donne (51,4% rispetto al 69,6% degli uomini) e un tasso di inattività femminile al 44%. E cosa pesa su queste percentuali, vediamo se indovinate? Ma i figli, ovvio! Non è un caso, infatti, che tra le donne vada fortissimo il part time (parliamo del 33,3% rispetto all'8,6% di uomini) e la velocità di inserimento risulta inferiore rispetto a quella dei men. Secondo un'altra ricerca di Odm consulting, molte aziende sono arrivate alla conclusione che è necessario dotarsi di politiche di diversity inclusion & equity (ma va???): oltre il 60% delle imprese (soprattutto big) le ha già attuate o ci sta ragionando. Tempo fa vi avevamo segnalato anche la top 20 delle aziende in cui le donne sono più felici di lavorare: tra gli indicatori presi in esame, in questo caso, anche il Parity Index, un indice che raggruppa alcune tematiche come il gender pay gap, la meritocrazia, la giustizia, l’equità di genere e la gestione del tempo. Insomma, aziende meritevoli ce ne sono, per carità. Ma figa se ne dobbiamo fare ancora di strada per sentirci veramente alla pari. Oh, comunque ancora auguri eh!
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