Ancora una volta TikTok e i suoi abitanti ci regalano una nuova perla: video girati più o meno in diretta in cui ragazzi e ragazze si licenziano da un lavoro tossico che li rende infelici. Si inquadrano, si mostrano ansiosi, titubanti, emozionati e commossi mentre davanti ai loro follower prendono la decisione definitiva di mollare. E così li vediamo scrivere la fatidica mail, o parlare in call con il loro responsabile, a cui spiegano con emozione le ragioni della loro scelta. Un vero e proprio trend, segnalato dagli immancabili hashtag: #quittok e #quitmyjob.
@durbinmalonster Quitting my corporate stable job that I love in this economy??? Y’all should have seen my dads face when I told him hahaha.
♬ original sound - Darby
Una moda, questa, cominciata alcuni mesi fa. A settembre 2022 tale Christina Zumbo, 31 anni, ex impiegata del governo australiano, ha condiviso con i suoi follower su TikTok il momento in cui ha pigiato il tasto Invia per spedire l'e-mail di dimissioni, e ha poi atteso con ansia una videochiamata dal suo capo. La Zumbo, che aveva già condiviso con i suoi 140mila follower diversi contenuti dedicati alla salute mentale legata al lavoro, si è detta poi convinta che altri avrebbero fatto come lei. "Ho davvero faticato a prendere la decisione di andarmene, temevo di deludere la mia squadra e il mio manager. Soffrivo al pensiero di restare senza lavoro e senza un'alternativa all'interno del tumultuoso mercato del lavoro - ha dichiarato la 31enne - Ho deciso però di condividere questo mio viaggio online perché non se ne parla abbastanza". Anche lei, però, è rimasta sorpresa dalla quantità di risposte che nel giro di poco ha inondato la sua clip. "Non avevo idea che così tante persone l'avrebbero vista, raccontata e condivisa nelle proprie storie. È sempre sorprendente il senso di comunità che provi se ti apri e mostri una vulnerabilità reale e riconoscibile online."
@christinainbloom WHY IS THIS SO HARD? It’s okay to leave things that don’t make you happy, in fact - you are probably going to be better off than staying in that comfort bubble that you aren’t growing in. As an anxious people pleaser, I’ve never been able to see it that way. But today, I chose to put myself first. No more quiet quitting over here… it’s my life and I want to be the main character instead of watching it play out from afar without a say. #resignation #villianera #quitwithme #quitmyjob #loudquitting #quietquitting #nervous #emotional #storytime #peoplepleaser #anxiety
♬ original sound - Christina Zumbo 🍋
Anche Marisa Jo Mayes ha utilizzato TikTok per raccontare la sua scelta di lasciare il lavoro presso un'azienda di dispositivi medici. "Avevo una bella busta paga, viaggiavo e lavoravo con alcuni dei più grandi nomi del settore, ma ero profondamente infelice", ha dichiarato la 29enne, residente in Arizona, negli Stati Uniti. "Stavo vivendo il più profondo esaurimento della mia vita, non riuscivo a pensare a nient'altro oltre al lavoro e stavo lottando con problemi di salute indotti dallo stress". La clip di 30 secondi mostra Marisa nei momenti di tensione che precedono la telefonata con il suo capo, poi il suo sollievo immediato post licenziamento. "È come sollevare una zampa di un elefante dal mio petto, ma sono anche triste", ha ammesso. "Non è stata una decisione consapevole quella di realizzare un video, era solo qualcosa che faceva parte della mia routine. Avevo condiviso gran parte del mio viaggio di sviluppo personale, quindi mi è sembrato una cosa naturale da mostrare dal momento che per me questo è stato un evento di vita molto grande". Non tutti i follower però hanno apprezzato la sua testimonianza. Se tanta gente ha commentato entusiasta "OMG", "Congratulazioni, stai vivendo il mio sogno", altri hanno criticato la scelta, trovandola superficiale ed egocentrica. "I commenti negativi non mi hanno impedito di continuare a pubblicare post sulla mia esperienza post-aziendale, perché per ogni persona arrabbiata ce ne sono probabilmente altre 10 ispirate".
Ma, esattamente: perché questa cosa sta succedendo? La Bbc ha chiesto lumi alla terapista e coach californiana Tess Brigham, secondo la quale la maggior parte dei giovani utenti su TikTok è cresciuta come nativa digitale, condividendo ogni tipo di traguardo online. Per questo motivo, dal suo punto di vista, è naturale che ragazzi e ragazze condividano anche conversazioni private con i datori di lavoro sulla loro decisione di dimettersi. "È così che questa generazione ha esperienze, è come hanno imparato a stare nel mondo. Se cresci abituato a registrare e condividere cose, perché non dovresti mostrare agli altri questi momenti così significativi?". Ci sta, ma la questione va ancora più in profondità. I millennial e la generazione Z - secondo la doc - hanno visto i loro genitori lottare per i lavori aziendali durante il crollo economico del 2008, e alcuni di questi giovani si sono scontrati poi con un mondo del lavoro duro e sottopagato. Aggiungiamoci poi che molte delle loro prime esperienze serie sono avvenute durante la pandemia, e molti neo lavoratori non hanno mai nemmeno messo piede in un ufficio. Questi fattori di stress combinati hanno fatto sì che i giovani stiano dando la priorità alla salute mentale, alla felicità e ad ambienti di lavoro positivi. Di conseguenza apprezzano i contenuti realizzati da chi lascia un luogo di lavoro tossico, in cerca di qualcosa di più soddisfacente.
@lyuds Quit my toxic job because this is how it made me feel for months. Enough was enough. This is your sign to always put yourself first 🫶🏽 #toxicjob #mentalhealth #quitmyjob
♬ original sound - .abbie.road
Imbruttiti, sembra tutto sensato, ma anche un po' too much: che ne dite?
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