Skip to content
Filippo Champagne si candida a sindaco di Milano: nasce il Popolo della Gaina / I box a Milano costano più di 40K, ma ci sono città in cui costa di più / Tutto vero: con l’intelligenza artificiale il mondo del lavoro non ha più bisogno di stagisti / Bella la settimana bianca, peccato che sciare costi una fucilata: aumentano i prezzi di alberghi e skipass / Trippa chiude nel weekend, la replica di Miscusi: “Un fallimento: l’Italia senza ristoranti nel weekend non sarebbe l’Italia” / Intervista ai Delta V, tornati con il pezzone “Regole a Milano”, ritratto disilluso di una città che cambia / Trendy o tremendy? 5 oggetti assurdi che vendono i brand di moda / Il nostro stipendio è sempre più basso: in quattro anni è calato di quasi il 10% / Kevin è tornato! Macaulay Culkin riprende il suo ruolo in “Mamma, ho perso l’aereo” per uno spot – VIDEO / New York–Tokyo in 60 minuti? Nel 2030 questo super volo sarà realtà / Filippo Champagne si candida a sindaco di Milano: nasce il Popolo della Gaina / I box a Milano costano più di 40K, ma ci sono città in cui costa di più / Tutto vero: con l’intelligenza artificiale il mondo del lavoro non ha più bisogno di stagisti / Bella la settimana bianca, peccato che sciare costi una fucilata: aumentano i prezzi di alberghi e skipass / Trippa chiude nel weekend, la replica di Miscusi: “Un fallimento: l’Italia senza ristoranti nel weekend non sarebbe l’Italia” / Intervista ai Delta V, tornati con il pezzone “Regole a Milano”, ritratto disilluso di una città che cambia / Trendy o tremendy? 5 oggetti assurdi che vendono i brand di moda / Il nostro stipendio è sempre più basso: in quattro anni è calato di quasi il 10% / Kevin è tornato! Macaulay Culkin riprende il suo ruolo in “Mamma, ho perso l’aereo” per uno spot – VIDEO / New York–Tokyo in 60 minuti? Nel 2030 questo super volo sarà realtà
CONDIVIDI:
Link copiato!

Solitaria, antichissima e (quasi) sempre chiusa: la storia della chiesetta di San Marco al Bosco in Barona

Molti residenti della Barona la conoscono, ma non sono mai riusciti ad entrarci. Il motivo? Si tratta di una chiesa privata, che apre solo ogni prima domenica del mese. Le sue origini risalgono probabilmente al 1200: tutto merito di un crocifisso...

Raga, ma voi sapete qualcosa della chiesetta di San Marco al Bosco (meglio nota come San Marchetto) in Barona? Se siete della zona, sicuro la conoscete, ma è possibilissimo che non siate mai riusciti ad entrarci visto che è quasi sempre chiusa. I misteri legati a questa chiesa hanno tenuto banco recentemente in un post del gruppo Facebook Sei della Barona se, e poi sono stati approfonditi da un articolo di Repubblica. E allora ci uniamo al coro: voi siete mai riusciti ad entrarci? Il perché sia quasi sempre closed è presto detto: la chiesa, perla circondata dalle cascine e dalle risaie del Parco agricolo Sud, è privata e appartiene ai gestori della vicina Cascina San Marco. Viene aperta ogni prima domenica del mese, alle 9, per la celebrazione della messa. “Negli altri giorni bisogna chiedere ai proprietari della cascina il permesso per entrare. Hanno loro le chiavi. E poi naturalmente c’è la festa del Crocefisso, celebrata ogni seconda domenica di settembre”, come spiegato da don Gian Piero Guidetti, parroco della comunità pastorale della Barona. Tutto chiaro adesso.

Le orgini di San Marco al Bosco sono molto affascinanti. Tutto è cominciato da un crocifisso, custodito nella chiesetta. Come rivelato da Baronacom.it, leggenda narra che secoli e secoli fa, durante l’aratura di un campo, i muli rifiutarono di procedere nell’aratura, restii ad ogni stimolo. Così, agli agricoltori partì un sospetto: ma vuoi vedere che ‘sti animali stanno cercando di dirci qualcosa? E infatti, scavando in quel posto, fu rinvenuto sotto terra un crocifisso, che fu posto in venerazione. Che storia raga. Non si conosce precisamente la data di costruzione della chiesa, ma considerate che – secondo le testimonianze – esisteva già attorno agli anni 1280-90 perchè ricordata nel Liber notitiae sanctorum mediolani, catalogo delle chiese esistenti in diocesi, compilato presumibilmente dal cronista Goffredo da Bussero in quegli anni. Quindi figa… antichissima.

51263490252_b6cffa7626_b.jpg

Ed ecco perché, quindi, la festa del Crocefisso. “Il sabato sera prima della festa viene organizzata anche una processione dalla cascina alla chiesa – ha spiegato ancora il parroco – Al crocefisso poi è attribuita una valenza miracolosa ed esiste una bolla pontificia firmata da papa Pio VII tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento che concede l’indulgenza plenaria a coloro che lo venerano in occasione della festa di settembre”. Peccato stia piovendo pochissimo perché la chiesa “è particolarmente suggestiva quando vengono allagate le risaie e sembra che la chiesetta sorga dalle acque di un lago“, come spiegato ancora da don Guidetti. Causa siccità sarà difficila vederla ancora così. Almeno in tempi brevi.

Per quanto riguarda il nome, S. Marco al Bosco, “fa pensare ad una sua origine collegata agli Eremitani di S. Agostino del Convento di S. Marco in Milano, i quali, entrati in possesso dei fondi agricoli, evrebbero costruito la chiesa e forse anche un conventino per pochi frati come dipendenza del convento principale di S. Marco istituito, o almeno rifondato, verso il 1250. La qualificazione al bosco è comune ad altri insediamenti agostiniani, come ad es. quello di S. Maria al Bosco di Monzoro nel comune di Cusago”, come spiegato su Baronacom. Oh, comunque bellina ‘sta chiesetta eh? Voi la conoscevate?

CONDIVIDI:
Link copiato!