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Troppo vecchi o troppo giovani: la causa più comune di discriminazione sul lavoro è l’età

PageGroup ha preso in esame un campione di circa 5mila persone, in Europa, ed è venuto fuori che il 34% si è sentito discriminato perché "over". Ma non solo

Così, di botto, verrebbe da dire che la causa più comune di discriminazione sul lavoro è il sesso. Ne abbiamo parlato spesso, ma comunque si sa. Per le donne il mondo del lavoro – specialmente in Italia – può essere una rottura di palle infinita. A partire dalle inopportune domande sull’avere o meno figli già in fase di colloquio, fino alle disparità di genere degli stipendi. Eppure, un po’ a sorpresa, da una recente ricerca è venuto fuori che la causa più comune di discriminazione sul lavoro è – pensate un po’ – l’età. Quella avanzata, più che altro.

L’analisi è di PageGroup, società internazionale di recruiting, che ha fatto un check su un campione di circa 5mila persone, in Europa. Ed ecco la scoperta: una persona su tre si è sentita emarginata a causa dell’età. Ma facciamo un passetto indietro, giusto per offrire una visione d’insieme. Dunque, discriminati ci siamo sentiti un po’ tutti, per un motivo o per un altro. La questione riguarda infatti il 51% dei lavoratori coinvolti nell’indagine, che ha dichiarato di aver subito – negli ultimi 12 mesi – una o più discriminazioni sul luogo di lavoro. Di questi, il 18% ha affermato di essere discriminato “spesso” o “sempre”, mentre il 33% ha denunciato episodi sporadici. Il 34% ha dichiarato che è stata l’età la causa di discriminazione, seguita prevedibilmente dal genere (23%) e dal background culturale (22%).

“Solitamente quando pensiamo alla discriminazione, ci vengono in mente episodi legati al genere, tuttavia la nostra indagine Sustainability Insights dipinge un quadro diverso” ha dichiarato Pamela Bonavita, managing director di PageGroup. “Indipendentemente dal motivo, non dobbiamo dimenticare che non sentirsi accolti, a lungo andare, può rendere le persone insicure, escluse e svantaggiate e causare insoddisfazione e malcontento. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende siano consapevoli e, se necessario, sappiano intervenire tempestivamente”.

A sentirsi discriminati soprattutto gli over 50, quattro lavoratori su dieci. Andando avanti con l’età, poi, è sempre peggio: oltre ad aumentare le discriminazioni per età, aumentano anche quelle per genere. Se quindi sei una donna over in cerca di lavoro, solidarietà massima. Lo ha rivelato il 31% dei dipendenti in posizioni di leadership e il 21% dei lavoratori che non ricoprono un ruolo dirigenziale. Che si può fare quindi per affrontare la situazione? Due intervistati su tre provano ad uniformarsi al gruppo, ma sentendosi tagliati fuori non riescono ad essere completamente a loro agio quando sono in ufficio. Cercano di cambiare aspetto, comportamento e modo di parlare per provare a far parte del team, ma con scarsi risultati. E soprattutto, molta frustrazione. Se alla fine non riescono ad integrarsi, o la discriminazione diventa insostenibile, questi lavoratori e lavoratrici scelgono di mollare. Una sconfitta per tutti, azienda in primis, che vede così andare via – magari – un professionista con esperienza.

Male male male. A voi è mai successo?

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