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Editorial
supermercato

Una volta faceva figo andare all'Esselunga, considerato un po' il supermercato dei single, dei giovani, di quelli cool. Oggi - con la saggezza di anni di privazioni e rincari - abbiamo iniziato a fare scelte meno blasonate ma più convenienti. Aka, tutti al discount. Che non è più il luogo da snobbare perché "ciao povery, non facciamo la spesa da Eataly", ma è ufficialmente il place to be dei grandi acquisti al risparmio. Perché la verità è che in tempi duri, in cui tutto è aumentato (compresi i nostri giramenti di palle), urge dare un po' di tregua al portafogli. Il Rapporto Coop 2023 su "consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani" ci spiega che siamo pienih rasi di un'inflazione che ha rincarato di oltre il 21% il costo dei beni alimentari e che promette un simile andazzo ancora per almeno due anni.

Il fatto che i prezzi siano aumentati ce lo conferma - semmai ce ne fosse bisogno - anche una ricerca di Altroconsumo, che ha analizzato la situa di 35 catene prendendo come riferimento il periodo che va da marzo 2022 a marzo 2023. C'è poco da commentare: nei 1200 supermercati presi in esame, i prezzi sono aumentati in media del 12,6%. Anche l'anno scorso i costi erano aumentati eh, però solo del 2,6%. Nell'ultimo anno c'è stata un'impennata assurda, per forza che poi iniziamo ad andare tutti al discount. La spesa intelligente, ma anche la spesa obbligata. Per quanto riguarda questi ultimi, comunque, stando ai dati di Altroconsumo, i più convenienti sono In’s Mercato, Lidl ed Eurospin. Ok, non ci sarà il biscotto della Mulino Bianco senza il quale non svoltiamo la mattinata; non ci saranno il bio Fileni o i bastoncini Findus. Però a fine giro ti ritrovi con uno scontrino che ti evita di infartare a due passi dal parcheggio. È già qualcosa.

Non stupisce che ai primi otto posti nella classifica generale della spesa con il maggior risparmio, la spuntino solamente discount. In vetta, come detto, In’s Mercato, seguito a un solo punto di distanza da Aldi, Dpiù, Eurospin e Prix Quality. Ma si segnalano anche cambiamenti di abitudini: meno spesoni settimanali, ma più piccole spese frequenti; l'attenzione al risparmio inevitabilmente sorpassa la fedeltà al canale di acquisto; 1 italiano su 5, soprattutto baby boomers e lower class, ammette di aver perso la fissa con la cultura culinaria tradizionale, quella del territorio. Si punta a quello che costa meno, sostanzialmente. E se la qualità un po' ne risente... amen. Ci sono comunque nuove tendenze che meritano un focus, come quella plant-based che dall'anno scorso registra un significativo +9%, lo sugar free e ovviamente la spesa sostenibile.

"I dati presenti nel Rapporto confermano i rischi che anche l’industria di marca sta correndo - ha commentato Maura Latini, presidente Coop Italia - con un segno costantemente negativo sulle vendite oramai da tempo. Per come la vedo io, c’è la necessità di un confronto serio e costruttivo proprio per dare una risposta a larga parte della popolazione italiana in difficoltà. Ritengo possa essere un solido obiettivo comune lavorare per recuperare volumi di vendita che al momento i clienti stanno dirottando sui discount". Il fatto che questi supermercati low cost siano diventati progressivamenti la destinazione dei nostri acquisti base si evince anche dal cambio look che hanno subito negli ultimi anni. Ve ne eravate accorti?

Anni fa il discount era una sorta di capannone, un magazzino un po' fatiscente, disordinato, dove recuperare giusto carta da cucina, guanti, stracci e poco altro. Adesso, invece, si fa molta più attenzione a luminosità e spazio, oltre che all'ordine e alla pulizia. Non ci sono più solo semplici corsie, ma anche banchi serviti, panetteria, preparazioni gastronomiche e carne selezionata. Della serie: trova le differenze! Negli anni anche l'offerta si è arricchita: oggi si possono trovare - ad esempio - petfood, prodotti biologici e prodotti dedicati a chi ha intolleranze alimentari. Nel tempo si sono aggiunti anche diversi servizi che, nell'era ormai conclusa del discount duro e puro, non esistevano: e così spazio a spesa online, casse automatiche, carta fedeltà e colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Insomma, il discount è ancora un supermercato che non ce l'ha fatta? No, non più.

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