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Bello sbatti essere un Millennial: 2 su 3 non riescono mai a staccare dal lavoro

La mancanza di sonno, lo stress lavorativo eccessivo e il rilassamento limitato possono avere un impatto dannoso sulla salute mentale. È essenziale fare un passo indietro, prendere una pausa e assaporare momenti di quiete"

Sapete chi sono i Millennial, sì? Giusto per fare un recap, perché tra Boomer e Gen Z confondersi è un attimo. Con i termini Generazione Y o Millennials – ci spiega prontamente Wikipedia – si indica la generazione dei nati tra l’inizio degli anni ottanta e la metà degli anni novanta o primi anni duemila. Ergo, molti di quelli che stanno leggendo questo pezzo, adesso, sono Millennial. E ci dispiace molto perché, a quanto dicono gli esperti, i 30/40enni non è che se la passino benissimo eh. Già perché i Millennial hanno la reputazione di essere la generazione sempre operativa, quella che controlla spesso la posta elettronica al di fuori dell’orario di lavoro, che si sente obbligata a svuotare la casella di posta prima di rilassarsi e tende a lavorare fino a pranzo (e oltre). Uno stereotipo, forse, ma che ora trova la conferma definitiva in un sondaggio: ben 2 Millennial su 3 non riescono a staccare dal lavoro.

La ricerca, commissionata da Extra Gum, ha scoperto che l’adulto medio (chiamiamolo così) dorme solo sei ore a notte, nonostante le raccomandazioni dei doc suggeriscano se possibile sette orette di nanna. Il problema è che molti appartenenti alla cosiddetta Gen Y fanno fatica a dormire: quasi sei su 10 (59%) si sentono come se fossero in costante movimento, come se ogni volta dovessero lottare per rilassarsi. La colpa, as usual, è dei dispositivi di cui siamo dipendenti: il 53% ritiene che rimanere incollati a tv, pc e smartphone sicuramente non aiuti. E G.a.c.! Ma torniamo alla questione lavoro.

Il sondaggio, condotto su 2mila adulti, ha rivelato che il 65% delle persone nate tra il 1981 e il 1996 ritiene di dover affrontare ogni giorno “troppe distrazioni per riuscire a staccare davvero”. Ciò contrasta nettamente con appena il 12% degli anziani della generazione “silenziosa”, quelli nati tra il 1928 e il 1945, che la pensano allo stesso modo. Inoltre, il 45% dei Millennial (o Gen Y) ammette di controllare il telefono come prima cosa al mattino e di avere in media solo 91 minuti di tempo libero al giorno. WTF! Inoltre, il 41% di loro non può guardare la TV senza scorrere contemporaneamente i contenuti sul proprio telefono. Figa ma che peso. C’è anche un altro dato inquietante: uno su 10 (per ora fortunatamente solo il 9%) prende in considerazione solo vacanze in cui può rimanere in contatto con il proprio lavoro.

Per fare un confronto, solo il 12% degli appartenenti della Gen X, cioè quelli nati tra il 1965 e il 1980, perderebbe tempo ogni giorno a guardare le e-mail prima che cominci ufficialmente il lavoro. Questa percentuale sale al 21% sia tra i Millennial che tra la Gen Z. “Con il passare del tempo, le persone sembrano sempre di più correre attraverso la vita. Questo ritmo incessante non è sostenibile. La mancanza di sonno, lo stress lavorativo eccessivo e il rilassamento limitato possono avere un impatto dannoso sulla salute mentale. È essenziale fare un passo indietro, prendere una pausa e assaporare momenti di quiete” spiega in una nota Henry Nelson-Case, definito portavoce e sostenitore del benessere.

Vi servono altri dati per convincervi della bad situation? Quasi tre Millennial su dieci (29%) hanno sofferto di burnout lavorativo, con un’età media di 34 anni. Di questo gruppo, il 42% ha riferito di aver pianto, il 40% ha pensato di cambiare lavoro e uno su tre ha ammesso di aver indirizzato erroneamente il proprio stress verso membri della famiglia. Malemale, ma succede. Inoltre, secondo i risultati del sondaggio di OnePoll, il 12% ha cercato di migliorare la situazione cominciando nuovi hobby. “È profondamente preoccupante riconoscere la prevalenza del burnout e l’età media sorprendentemente giovane delle persone colpite. Tuttavia, è incoraggiante vedere risposte proattive, come la ricerca di nuove opportunità di lavoro, l’adozione di hobby o la pianificazione del tempo personale” aggiunge Hannah Lee, portavoce di Extra Gum. “Anche le piccole distrazioni offrono un’opportunità quotidiana per ristabilirsi e stabilire le priorità”.

Millennial… che ne pensate?

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