Guai a dire che a Milano ci sono sempre le stesse cose da vedere. Se lo dite è perché non avete fantasia. O cultura. O curiosità. O tutte tre le cose messe insieme. Sì perché nella City di robe carine e originali da vedere ce ne sono un pacco, quelle classiche che - da turisti - andreste subito a sbirciare in altre città d'arte, Lonely Planet alla mano. Vero o no? E allora, che ne dite oggi di fare un giretto tra le case più strane della città? Alcune probabilmente già le conoscete, altre magari no. In ogni caso, prendete spunto per andare a dare un'occhiata, scattarvi una foto plastica e fare i fighi con gli amici impreparati snocciolando info appena lette sull'Imbruttito. Ready?
La casa più stretta
Dove: Via Pontaccio 20
Siamo in Brera. Qui, incastrata tra via Pontaccio e corso Garibaldi, troviamo quella che viene definita "la casa più stretta di Milano". Un progetto che strano è dire poco, reso necessario per riempire il vuoto che si era creato tra i due palazzi a seguito delle demolizioni post belliche. Ed ecco spiegato anche il suo secondo nome, Tappabuchi. Sviluppato su quattro piani, la facciata rosso scuro sarà larga sì e no 5 metri. Il risultato è un palazzo secchissimo, che sarebbe stato pennellato per una scena de Il ragazzo di campagna.
La casa delle fate
Dove: Via degli Odescalchi 3
Se passate in zona San Siro, fate una deviazione per ammirare questa abitazione che sembra uscita direttamente da un film Disney. La casa non è altro che una villa in stile liberty, costruita nel Novecento. Oggi ha un aspetto romantico ed è adibita ad uso privato, ma secondo leggende metropolitane, pare che in passato fosse addirittura una casa di appuntamenti, con tanto di piscina a forma di cuore. Hai capito le fate?
Casa a tre cilindri
Dove: Via Gavirate 27
Visto che siete già a San Siro non vogliamo farvi fare troppi sbatti, e allora spostatevi a piedi di circa 7 minuti e andate ad ammirare queste case a forma di cilindroni. Si tratta in realtà di un condominio progettato dall'urbanista e architetto Angelo Mangiarotti e dal collega Bruno Marassutti tra il 1959 e il 1962. Ogni torre cilindrica è composta da tre piani, disposti a triangolo e collegati da un elemento centrale vetrato, contenente le scale e gli ascensori. Ognuno dei tre elementi circolari contiene un appartamento per piano, per un totale di nove abitazioni, a cui ne va aggiunto uno per il custode. Fighe, eh?
Casa 770
Dove: Via Poerio 35
I milanesi chiamano questa palazzina "la casa olandese", perché in effetti per qualche secondo ti parte lo svarione e ti sembra di stare nei Paesi Bassi. La storia è curiosa: il palazzo nasce dall’abitazione in stile fiammingo che si trova al civico 770 di Eastern Parkway nel distretto di Brooklyn, New York. A volere questa riproduzione è stata una famiglia di ebrei ortodossi, i Lubuvitcher, originari dalla Bielorussia ed emigrati negli Stati Uniti. Le case 770 sono infatti un po' ovunque negli States: a New York, nel New Jersey, a Cleveland e anche a Los Angeles, in Canada a Montrèal e pure in diverse località d'Israele. Oggi qui si organizzano eventi, dall’arte al food (kosher eh).
Le case a fungo
Dove: Novate Milanese
Le famosissime "case a fungo" vennero costruite di due tipologie diverse nel 1946 da Mario Cavallé, sulla scia delle altrettanto celebri "case igloo" (ci arriviamo). Il progetto prevedeva la costruzione di 12 case igloo, di cui ad oggi ne sono sopravvissute soltanto 8, e 2 case fungo. Il nome non era casuale: queste due originali casette erano state costruite per ricordare veri e propri funghi e si ispiravano alla Amanita Muscaria, una famosissima specie di fungo. Purtroppo però, quelle che si possono osservare oggi non sono le case fungo originarie. Queste vennero infatti demolite nel 1965 insieme alle altre abitazioni ad igloo. Se volete comunque avere un'idea di come fossero, a Novate Milanese ne hanno ricostruite tre, non completamente identiche alle originali, ma ce le facciamo andare bene.
Le case igloo
Dove: Via Lepanto 11
Abbiamo parlato delle case a fungo, adesso a ruota non possiamo non piazzare in elenco le famosissime case igloo nel quartiere Maggiolina. Nel 1946 il solito ingegnere Mario Cavallè costruì 12 igloo di cemento ispirato da una tecnica di costruzione studiata in the USA. Di queste dodici costruzioni in mattoncini rossi a due piani (uno seminterrato) per un totale di 45 metri quadri, ne sono sopravvissute otto, ma soltanto due sono rimaste anche internamente identiche alle origini. Una delle altre sei, per dire, è stata trasformata in loft open space.
Ca’ de l’Oreggia
Dove: via Serbelloni 10
Potete formalmente chiamarlo Palazzo Sola Busca, ma solitamente i milanesi più tradizionalisti preferiscono ancora appellarla come Ca’ de l’Oreggia, che ovviamente significa "la casa con l’orecchio". Sì perché sulla facciata del palazzo spicca un citofono a forma di orecchio in bronzo realizzato da Adolfo Wildt, noto scultore simbolista Eh sì, parliamo di uno dei primissimi citofoni della City, sicuramente il più originale tanto che oggi - nonostante non funzioni più - resta ancora il protagonista assoluto del luogo.
Toiletpaper
Dove: Via Giuseppe Balzaretti 4
Se avete voglia di spararvi una bella foto colorata e pop, questa è la destinazione da indicare al vostro navigatore. In zona Città Studi c'è infatti la sede di ToiletPaper, il magazine creato nel 2010 dall’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari con la facciata dipinta di rossetti, presente? In occasione della Design Week del 2022, sulle case della strada, in collaborazione con Organics by Red Bull, sono state poi realizzate immagini ispirate all'immaginario onirico e surreale, che hanno trasformato definitivamente la via in un'opera d’arte permanente che vale la pena passare ad ammirare.
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