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Lifestyle
monaco

Avete mai sentito parlare della Modalità monaco? Dai, ultimamente sui social se ne parla un sacco, nonostante in effetti i social non siano proprio il luogo ideale degli aspiranti monaci. L’hashtag diventato virale su TikTok, superando i 70 milioni di visualizzazioni, è #monkmode. Stringi stringi, è un modo alternativo per dire di staccarsi dallo smartphone, ma a differenza della mamma che lo fa con lo sguardo della disapprovazione (che è peggio del raggio gelante), si sono inventati delle app che ti limitano o bloccano l'uso del telefono, in particolare dei social, su tua specifica richiesta. Capofila e trascinatore della modalità monaco è l'app Freedom, che suggerisce un periodo dai 20 ai 90 giorni di distacco completo. Anche il suo fondatore Fred Stutzman si è però reso conto che disconnettersi così di botto dal mondo può causare qualche problemino, e ha pensato a due modalità di utilizzo: soft e hard. E se state pensando male forse dovreste disintossicarvi pure da YouPorn.

Vediamo nello specifico come entrare nell'era monastica. Entrambe le opzioni bloccano notifiche e accessi di app e siti su diversi device, con la possibilità di impostare un periodo di tempo prima della riattivazione. Si può inoltre decidere di silenziare solo alcuni contenuti (per es. non le app di fitness o il Fantacalcio e sì TikTok e Instagram) e fare un programma quotidiano, ripetibile, in cui a orari prestabiliti alcune app o siti si bloccano. Nella versione più all'acqua di rose l’utente può decidere di aver ignorato abbastanza il mondo online e tornare attivo semplicemente spegnendo l'app. Nella versione cattiva invece non si torna indietro, blocco definitivo fino all'ora impostata anche se supplichi con gli occhioni da gatto con gli stivali. Sola alternativa sarebbe disinstallare del tutto l’app, ma sarebbe anche un epic fail. 

Abbiamo poi tre pilastri da seguire.

Il primo, fare attività fisica per almeno 30 minuti al giorno, cosa che dicono tutti i medici dall’alba dei tempi. Secondo pilastro, no alcol e no droghe. Ci voleva il monk mode per dirci sta perla (o pirlata) di saggezza? A parte che l’ape alle 19 sarebbe tutelato dalla costituzione del milanese imbruttito, ma non facciamo i polemici. Terzo e ultimo pilastro: 10 minuti di meditazione, e se non ti viene da ridere o vi addormentate... tutto bene.

Dopo studi vari, l’introduzione nel vocabolario del termine nomofobia (no-mobile-phone-phopia) e frasi motivazionali varie di quanto siamo ossessionati dai social (soprattutto nel post pandemia), l’arrivo di un'app come Freedom è sembrata solo una questione di tempo. Chi non vorrebbe riuscire a stare focus sui propri obiettivi di vita e disintossicarsi dal telefono e dallo scroll selvaggio? Ironia vuole che questa app sia stata fondata nel 2011 e il boom di download sia avvenuto nel 2020 in piena emergenza Covid. Inoltre, l’idea di Stutzman, che ha creato Freedom perché passava troppo tempo su un’altra app, Facebook, è un po’ un paradosso perché ti allontana dalla tecnologia attraverso la tecnologia.

Quindi come mai così tanto successo? Come avviene spesso in questi casi, una serie di fortunati eventi. Sempre nel 2020 è uscito il libro di How to Think Like a Monk di Jay Shetty. Londinese, laurea in economia, da oltre 10 anni va in giro a decantare le lodi della modalità monaco, dopo aver passato 4 estati con gli Hare Krishna e altri 3 anni in un ashram a Mumbai. O almeno così dice lui. Dopo tanto pensare e meditare, ha deciso di condividere il suo sapere mettendolo in pratica nel marketing e sui social, diventandoun fenomeno con quasi 2 milioni di follower su YouTube, un podcast e nel 2020 (per l'appunto) anche un libro. Anche qui viva la coerenza. Un po' di tempo per sedimentare negli States, qualche challenge del tipo “Inizio la mia sfida con la modalità monaco” facendo poi update sull’andamento della sfida sui social (seri?) ed ecco che nel 2022 la modalità monco arriva anche in Italia, per poi spopolare negli ultimi mesi con alcune varianti sul tema. Perché infatti limitarsi a un blocco dello smartphone e ai tre pilastri, quando puoi bloccare anche il resto della tua vita? Quindi non solo zero fumo, droghe e alcol, ma anche niente sesso, non vedere del tutto o quasi le persone e non uscire. In pratica una single milanese senza soldi, facciamo però finta che sia per la monk mode.

Ora senza arrivare all’estremo del non vedere gente e non uscire: se hai un lavoro e non vuoi essere licenziato, si può davvero fare le monache o i monaci per almeno 20 giorni? La risposta è ni. Se per i tre pilastri, a parte i 30 min di attività fisica tutti i giorni, non si riscontrano grandi difficoltà, il blocco delle app e dei siti è già più complicato. Soprattutto se si vuole provare la monk mode un po' più strong di disintossicazione totale dai social. Se il tuo job prevede una presenza, anche minima, online è impossibile non collegarsi. Una monk mod più abbordabile invece è quella più basic con i blocchi impostati solo in alcune fasce orarie, tipo quelle serali o quando si rientra a casa, con successivo sblocco la mattina. Se però volete un metodo alternativo, senza il bisogno di scaricare altre app, c’è sempre la modalità madre che vi guarda male se usate il cell e dimentica il suo a casa prima di uscire. Lei infatti, durante l’aperitivo, non vuole distrazioni.

Autore: Giulia Cannarella

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