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Nell'Olimpo dei film di Natale da vedere e rivedere durante le feste, un posto d'onore ce l'ha sicuramente Vacanze di Natale, il cult del 1983 diretto da Carlo Vanzina. Il papà dei cinepanettoni, mai eguagliato dai suoi numerosissimi figli. E visto che è uscito il 23 dicembre dell'83, quest'anno la commedia compie 40 anni tondi tondi e ci ricorda quanto siamo invecchiati, ma quanto eravamo felici (e non lo sapevamo). Un film corale che - tra gli altri - contava Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Guido Nicheli, Stefania Sandrelli e persino la partecipazione straordinaria di Moana Pozzi. Per celebrare al meglio questo compleanno super special, si sta preparando una grande festa a Cortina (e dove sennò) dal 15 al 17 dicembre, con il mitico Jerry Calà ed Enrico Vanzina, sceneggiatore del cult, che all’Hotel de la Poste riceverà il Premio Nations Award. Probabilissimo anche un ritorno nelle sale cinematografiche, quindi occhio.

Raga, qui parliamo davvero di una perla del cinema italiano. Vacanze di Natale, prodotto da Filmauro, fu un vero e proprio campione al box office, con un incasso di 3 miliardi di lire. Pensate, oggi esistono ben 75 fanclub ispirati al film, che vivono di amarcord, scatti dal set e - ovviamente - citazioni. La mia prefe? Ma la libidine è qui amore: sole, whisky e sei in pole position! di Donatone Braghetti aka Guido Nicheli aka l'immenso Dogui. Oppure Non sono bello, piaccio! resa iconica da Jerry Calà. Ma potremmo stare qui ore. La storia la conosciamo tutti, un plot basic ma esaustivo: durante le festività natalizie, a Cortina si incontrano due famiglie: i Covelli, romani, e i Braghetti, di Milano. Il resto sono gag, equivoci, e un'ostentazione del benessere da arricchiti degli anni '80, gli yuppies insomma, che ha reso indimenticabili scene e personaggi.

"In quegli anni eravamo tutti più felici e spensierati e ci buttavamo con entusiasmo nelle nuove esperienze" ha ricordato al Messaggero Jerry Calà, che in Vacanze di Natale interpreta Billo, lo squattrinato re del pianobar. "Quel personaggio mi è rimasto addosso, ancora oggi, quando porto in scena i miei spettacoli, non mi lasciano andar via se non faccio Maracaibo, il cavallo di battaglia del mio Billo". Eh, infatti: cosa vogliamo dire della colonna sonora? Un mix di pezzoni e classici come Moonlight Shadow di Mike Oldfield con Maggie Reilly usata come sigla d'apertura, passando per Dolce vita di Ryan Paris, la già citata Maracaibo di Lu Colombo, Vita spericolata di Vasco, Amore disperato di Nada e Teorema di Marco Ferradini.

A Calà però il termine cinepanettone non piace. "Era una grande commedia che permetteva ai Vanzina di fare la satira feroce del tempo. Carlo e Enrico hanno impresso una svolta a quel genere cinematografico che, dopo i successi di Monicelli, Sordi, Risi stava attraversando un momento di stanca". Gli anni Ottanta non sono solamente la "splendida cornice" della pellicola, ma veri protagonisti di un mondo esasperato ma vicinissimo a noi, ai nostri genitori. A chi siamo, a chi eravamo. "Gli artisti di pianobar come il mio Billo suonavano dal vivo, oggi fanno il karaoke su basi pre-registrate. Sembra un fatto insignificante, invece racconta il cambiamento della nostra società in peggio".

Vabbè, come lo chiudiamo 'sto pezzo? Ci becchiamo a Cortina per un brindisi, e per gridare tutti insieme: E anche questo Natale… se lo semo levato dalle palle!.

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