A fine 2023 Jannik Sinner è l'uomo del giorno, l'uomo delle donne, l'uomo tra gli uomini e l'uomo di chi si identifica come vuole. Eh sì, perché dall'inizio dell'anno tutti, nessuno escluso, siamo stati conquistati dal rosso tennista altoatesino. Ma se ce ne fosse bisogno ecco una breve introduzione del nostro Jannik: vincitore della Coppa Davis con l'Italia dopo una semifinale epica contro la serbia di Djokovic e una splendida finale con l'Australia. Finalista alle Atp finals a Torino (sempre contro Nole), più giovane semifinalista a Wimbledon, quattro trofei vinti quest'anno (l'ATP 250 a Montpellier, i due 500 a Pechino e a Vienna, il masters 1000 a Toronto) e ora quarto nel ranking mondiale. Oltre ad aver battuto Alcaraz sul campo diverse volte che a mio modesto parere è cosa buona e giusta.
Quello di Sinner è stato un anno d'oro e non solo per dire: tra sponsor e montepremi il cash entrato nelle tasche della classe 2001 è notevole. Diciamo pure un botto. E si sa quanto amiamo parlare di gente che fattura, quindi facciamo un po' di conti in tasca al nostro. Che poi come uno del 2001 abbia già una carriera avviata, fatturi e non sia in giro a gattonare devo ancora spiegarmelo. Ma partiamo dagli sponsor. Oltre a Head per le racchette, una vera e propria cordata di brand Made in Italy ha puntato sulla faccia da bravo ragazzo e il sorriso fresco di Jannik. Insomma, non è il tipico influencer e piace per questo. Alfa Romeo, Fastweb, Intesa Sanpaolo, Lavazza, Panini, Parmigiano Reggiano, Pigna, Rolex, e Technogym hanno voluto il nostro ginger associato al loro marchio. Come dimenticare poi Gucci con il megaborsone sfoggiato a Wimbledon?
Sinner è stato il primo tennista in assoluto a portare sui verdi prati inglesi un marchio di lusso. Perché tanto scalpore, chiederete? Come sappiamo gli inglesi amano le tradizioni e Wimbledon ne fa un vanto in particolare. Sui campi dello Slam più esclusivo del mondo il regolamento stabilisce anche come si devono vestire i giocatori e ciò che possono portare on court, comprese le dimensioni, il posizionamento e il numero di loghi sui loro abiti e borse. (Un po' too much ma è così). Ecco perché la borsa non bianca, con il monogramma di Gucci è stato "so shocking", tanto da garantirgli le prime pagine. Oltre a garantire, sommando tutte le entrate dei vari sponsor, un bel 5 milioni di euro nelle tasche del nostro Jannik.
Il vero colpo da maestro però (ancora più di quelli in campo) è stato il contratto con Nike. Lo scorso anno il colosso americano ha blindato Sinner per 150 milioni di euro che lo terranno con lo "swoosh" sull’abbigliamento per i prossimi 10 anni, circa 15 milioni l'anno. Facendo una piccola addizione, il guadagno da sponsor sale così a 20 milioni di euro nel 2023. Manca però ancora il campo e i montepremi dei tornei non sono proprio briciole. Quest'anno Sinner ha giocato una semifinale a Wimbledon e vinto quattro tornei, intascando circa 5,26 milioni di euro. A questi si aggiungono 2,38 milioni di euro di Torino e i quasi 700 mila euro per la Davis. Totalone? Siamo sugli 8 milioni e 700 mila euro. Aggiungiamo di nuovo gli sponsor e si arriva a quasi 30 milioni.
Nel solo 2023. A 22 anni.
Non sorprende quindi che SportsPro lo abbia inserito nella classifica dei Most Marketable Athletes del 2023, in italiano quelli che hanno la faccia che vende se la metti sul tuo brand. E chi non vorrebbe far parte del Team Carota e avere tutte le sue cose? Io sicuro.
Autrice: Giulia Cannarella
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