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Alla Gen Z piace il Dry Dating, cioè la rinuncia all’alcol durante il primo appuntamento

I più giovani stanno perdendo interesse nei confronti dell'alcol, che non è più considerato così fondamentale per sciogliersi durante un appuntamento.

Raga, domanda: ma voi ve lo ricordate il vostro ultimo-primo appuntamento, sì? Ecco. Vi ricordate se avete bevuto un po’, giusto per sciogliervi e darvi un tono? Se avete risposto sì, allora siete sicuro dei Millennial o – peggio – dei Boomer. Sì perché pare (il “pare” è d’obbligo) che la Gen Z invece si stia votando al Dry Dating, e cioè alla sobrietà durante i primi appuntamenti. Non è un trend eh, né una nuova moda. Semplicemente, un’alternativa diffusa tra i più giovani, che cambia quindi l’approccio generale ai primi appuntamenti. Non è che lo diciamo noi eh, così a sensazione, ma alcune ricerche recenti. Tipo quella di Bumble, che segnala come il 34% degli intervistati prediliga una cena senza alcol. O tipo quella di Tinder, che facendo un check su persone tra i 18 e i 25 anni, ha notato un calo del 53% sull’interesse nei confronti di possibili match appassionati di cocktail, vino e drink.

Un mood che, sfogliando i media stranieri, riguarda un po’ tutti i giovani, non solo quelli italiani. Fa strano eh? Sì perché i Millennial hanno sempre considerato l’alcol un grande alleato nei primi incontri, utile a rompere il ghiaccio, sciogliere le tensioni e rendersi un po’ più disinibiti. Poi, chiaro, c’è anche chi è solito svaccare completamente, ma quella è un’altra storia che rimanderemo agli alcolisti anonimi. Come fanno giustamente osservare alcuni giornalisti dei magazine internazionali, il Dry Dating è una pratica interessante e intelligente per due motivi principali. Il primo: se restiamo completamente sobri, possiamo valutare con lucidità la persona che abbiamo davanti. E magari possiamo risparmiarci l’ennesimo caso umano. Secondo punto, non irrilevante: l’alcol costa. Bere acqua, una coca o un analcolico fa risparmiare cash.

Ma vuoi vedere quindi che i giovani di oggi sono più sgamati di quanto non erano i giovani… nei primi anni 2000 o ’90 o anche più indietro? Sì perché se i 30-40 o 50enni di oggi da ragazzi avevano bisogno dell'”aiutino” alcolico per sentirsi fighi, interessanti e sexy, i membri della Gen Z (non tutti eh, al solito si generalizza) hanno molte più consapevolezze, informazioni e strumenti per sentirsi a proprio agio senza per forza darci dentro con vino, drink e birre. Addirittura siamo passati dal bere per l’ansia di non sembrare sfigati, al non bere per l’hangxiety, lcioè lo sbatti che si può provare la mattina dopo una sbronza, nel timore sia delle conseguenze fisiche che di quelle social (“oddio, mi avranno ripreso mentre vomitavo l’anima sul marciapiede?”).

Una buona cosa del Dry Dating è che sta venendo meno il giudizio verso chi non beve. Se una volta preferivi l’analcolico alla frutta al Vodka Lemon partivano i “Ma che problemi hai?”, “Come sei vecchio”, “Non ti sai divertire”, “Dai, bevi un po’!. Oggi invece queste prese per il culo iniziano a sembrare vintage, e anche menomale. Insomma, ognuno faccia un po’ come crede, beva o non beva, basta non rompere le palle.

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