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Editorial
decluttering

Arriva la primavera ed ecco le pulizie di Pasqua. Passa la Pasqua ed ecco le pulizie di Primavera. Insomma, non se ne esce: non appena le giornate si allungano un po' e il sole ci illumina d'immenso, tocca cercare le magliette e dare una pulita in giro perché la polvere si vede di brutto! E poi c’è la condanna ad Alcatraz del CAMBIO ARMADIO, una roba che non scontano nemmeno a Mare Fuori e che da vent’anni a questa parte è diventata un’agonia prolungata perché, a febbraio, hai ancora il piumino ma vengono 20 gradi… poi porti il piumino in lavanderia (più o meno in questo periodo)… E sbem!, comincia la stagione dei monsoni, un umido che la metà basta e non si capisce più niente. Insomma, non sai mai cosa metterti né dove trovarlo. Una soluzione c’è, è facile facile, ma non è per tutti. Si chiama domanda esistenziale e recita più o meno così: 

"Che c**** me ne faccio di tutta sta roba?"

Dai 5 anni in su, 4/5 della roba che abbiamo in casa non ci serve. Quindi la soluzione migliore per fare il cambio armadio non è comprarne uno più grande… è buttare tutto quello che non mettiamo da almeno due anni. Troppo pochi? Va beh, facciamo tre, tanto è uguale. Se teniamo solo quello che ci mettiamo almeno una volta alla settimana, il nostro armadio si svuota immediatamente. Siamo più chic e vogliamo una mise diversa per ogni giorno del mese? Allora non abbiamo problema di fare il cambio armadio, perché evidentemente abbiamo abbastanza cash perché se ne occupi qualcun altro, che sia uno stylist o una cleaning sciura, quindi mandiamo direttamente a quel paese l'autrice di questo pezzo e andiamo serenamente ad organizzare gite fuori porta.

Ma se buttiamo, che cosa buttiamo?

-       pantaloni che stringono e a fine giornata hanno scavato un solco dove non batte il sole
-       tacchi che non mettiamo perché sembriamo Moira Orfei sui trampoli
-       scarpe di stoffa luride
-       scarpe di pelle sbeccate e non riparabili
-       borse di pelle consumate (controlliamo le taschine interne prima!)
-       magliette e calzini bucati/spaiati
-       magliette bianche con l’ascella pezzata
-       divise per gli sport che non pratichiamo più
-       vestiti degli ex (questi vanno bruciati)
-       troppi maglioni di lana, tanto i ghiacciai si stanno sciogliendo
-       20 camicie, tanto siamo sempre in smartworking
-       le tutone del periodo Covid
-       le tutone in pile
-       tutto quello che abbiamo improvvidamente comprato online e che starebbe perfetto nella rubrica "Quando lo vedi online / Quando te lo metti a casa"

Presente il Fuori tutto dei negozi di elettrodomestici e divani?! Stessa determinazione. Non tentiamo nemmeno la via di Marketplace, massimo un sacco Caritas.

A questo punto, un bel po' di roba l’abbiamo fatta fuori. Con lo stesso spirito a metà fra il radar e lo squalo, facciamo la stessa operazione

-       in cucina (bye bye tazze e piatti sbeccati, confezioni di ceci e penne lisce rimaste dal Lockdown e planetaria che prende polvere da sette anni durante i quali la pizza da asporto è rimasta il nostro comfort food preferito)
-       in bagno (bye bye campioncini, barattoli vuoti a bordo vasca e asciugamani-grattugia che puzzano di topo morto perché una volta li abbiamo dimenticati chiusi in lavatrice tre giorni)
-       sulla scrivania e nella libreria. Visto che molti si indignano quando si parla di regalare o eliminare libri, non cerchiamo di convincere nessuno ma chiediamo quand’è stata l’ultima volta che avete spolverato i piani alti della libreria… ecco, per tenerli così tanto vale regalarli!

E adesso di tutto questo spazio che ce ne facciamo? Eh, niente, regaz, c’è il cambiamento climatico in corso, quindi abbiamo bisogno di un armadio dove teniamo tutta la roba che prima usavamo in una stagione sola e adesso capita che usiamo tutto l’anno, tipo il k-way e gli stivali da pioggia. Oppure dove teniamo le coperte che dobbiamo intercambiare nei mesi, perché appunto a febbraio sembra di stare a maggio e a maggio barbelliamo dal freddo. State ripetendo come un mantra "Eeeeeh, seeeeh, che due p****!". Bella lì, anche io. Dai, cominciate a cacciar fuori cazzate, sennò l’anno prossimo vi ritrovo qua.

 

Autrice: Daniela Faggion

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