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Vuoi scrivere un curriculum che spacca? Allora devi conoscere la regola dei 7,4 secondi

Quando ci si candida per un lavoro, è cruciale che il proprio cv sia redatto strategicamente. Ecco qualche tips che vi svolterà la ricerca del lavoro.

Dedicate tantissimo tempo alla stesura del curriculum perfetto? Ne avete inviati a decine e decine e decine, ma ancora non avete ricevuto notizie positive? Cercate sempre su YouTube tutorial per crearne uno che stupisca? Beh, forse allora dovreste sapere che, mediamente, un recruiter dedica solo 7.4 secondi alla scansione del vostro CV. Eh, sì. Secondo uno studio citato da The Economist, questo è il tempo medio che i manager dedicano a ogni CV prima di decidere le vostre sorti.

In un mondo in cui la ricerca di lavoro può sembrare un campo minato e il tasso di disoccupazione continua a preoccupare, questa nuova scoperta sottolinea quanto i comportamenti di skimming dei curriculum influenzino non solo le possibilità di un candidato di essere notato, ma anche la capacità di un’azienda di individuare candidati qualificati.

Ok, ma quindi quali sono le regole d’oro per scrivere un buon CV? Secondo The Economist, un curriculum dovrebbe cercare di catturare al massimo l’essenza del candidato stesso e, allo stesso tempo, evitare le solite evitare banalità e cliché. Scrivere un buon CV significa creare uno strumento di marketing vero e proprio, la vostra carta d’identità digitale, adatta a risaltare all’occhio di recruiters e manager che hanno poco tempo a disposizione. 

E ora qualche consiglio tecnico. La chiave del successo sta in un formato semplice, uno stile originale ma non eccessivo, con un focus sull’esperienza lavorativa. Questo perché il CV non è semplicemente una lista della spesa, ma una presentazione strategica delle competenze concrete. Con il passare degli anni, i vostri lavori dovrebbero assumere maggiore rilevanza rispetto alla scuola media che avete frequentato. È per favore, cercate di evitare eccessi inutili e orrori di battitura, così come descrizioni banali e ripetitive delle proprie (a volte finte) abilità. 

Un altro crucial point è l’utilizzo di LinkedIn. “Il tuo LinkedIn è davvero il tuo miglior curriculum” spiegano gli esperti Work It Daily. È qui, infatti, che i recruiter vi spottano. E per aumentare le vostre possibilità? Fondamentale modificare il vostro profilo ogni due settimane, cambiando le parole chiave. Sì, avete capito bene: fate un po’ di rinnovamento regolare, così l’algoritmo del sito scansionerà nuovamente il vostro profilo e lo manterrà in cima alle ricerche delle aziende. Un grande no all’intelligenza artificiale per scrivere il vostro CV. Dai, non usate ChatGPT, perché i selezionatori sono bravissimi a riconoscere un contenuto non originale.

Oh, lo sappiamo che è pesante ma, se vi interessa davvero quell’opportunità lavorativa, provate a cercare di personalizzare il curriculum in base all’annuncio di lavoro. Altrimenti, si rischia di apparire come automi senza personalità. E, infine, non uscite di testa per eventuali periodi di inattività nel vostro percorso lavorativo: a meno che non si tratti di lacune significative, nessuno vi chiederà un c***o.

The Economist sottolinea che scrivere un curriculum vitae è simile a incontrare uno sconosciuto a una festa. Come si ottiene un buon risultato? La prima lezione è quella di fare una buona impressione fin dall’inizio. In secondo luogo, non è necessario essere pazzi eccentrici per distinguersi dagli altri: basta dire la verità ed essere sé stessi. Infine, ricordate di non dire boiate. Vi si becca poi, quando dovrete applicare quelle skills sul post di lavoro. E, se vi spacciate per degli Excel-lovers e poi vi chiedono di fare una tabella, beh sono cavoli vostri.

Cercate di applicarvi un minimo. Con una competizione feroce e recruiter che hanno ben poco tempo da dedicare a ogni candidato, un CV ben curato può fare la differenza tra essere assunti o finire nella botola. Quindi, please, fate fruttare bene quei 7.4 secondi! Good luck.

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