Immaginate di poter fare una chiacchierata con voi stessi, ma con qualche ruga in più e un bagaglio di saggezza dato da una maggiore età. Sembra una delle solite domande sceme che ci facciamo con gli amici alle due di notte, dopo una sbronza. "Oh, se potessi chiedere qualcosa al te del futuro, che gli chiederesti?" e vai di cazzeggio. C'è chi - però - questa fantasia l'ha presa molto sul serio. Il MIT (aka il Massachusetts Institute of Technology) ha messo a punto un progetto che sembra uscito direttamente da un film di Ridley Scott: un chatbot chiamato "Future You", basato su intelligenza artificiale, che vi proietta in avanti nel tempo, trasformandovi nel vostro futuro self. Un po' come una macchina del tempo, ma senza il rischio di incontrare gli alieni per strada.
Il genio dietro a questa trovata è Pat Pataranutaporn, che lavora al Media Lab del MIT. Secondo lui, questo avatar invecchiato di voi stessi non è qui per predire il futuro (quindi niente numeri vincenti della lotteria, mi dispiace), ma per farvi riflettere su chi volete davvero diventare. Pat spiega che questa "connessione con il futuro" potrebbe essere la spinta giusta per fare scelte migliori, come dedicarsi a mangiare sano o risparmiare per quel viaggio che sognate da anni.
Funziona così: prima rispondete a una serie di domande su di voi, sui vostri amici e familiari, e poi raccontate come vi immaginate di vivere tra qualche decennio. Caricate una vostra foto, che viene invecchiata digitalmente per darvi un’idea di come potreste essere a 60 anni. Ed ecco che il gioco è fatto: cominciate a chattare con la versione più saggia e matura di voi stessi, ricevendo consigli e perle di saggezza che potrebbero davvero cambiare il corso della vostra vita. Che poi oh, è gratis. Inquietante o figata?
Il bello di questa tecnologia non è tanto il fatto che potete vedere come sarete invecchiati (ormai 'ste cose le fanno un botto di app), ma il modo in cui vi incoraggia a riflettere sulle vostre scelte attuali. Come se vi steste guardando allo specchio, ma invece di vedere solo il presente, vi apparisse anche il vostro potenziale futuro. Insomma, una lezione di vita digital. Almeno, così dovrebbe essere. I primi test su 344 volontari hanno già dato risultati interessanti: meno ansia e una connessione più profonda con se stessi. Se questo non è un buon motivo per provare, non so cosa lo sia. Certo, non è come avere una conversazione illuminante con un guru nepalese in cima a una montagna, ma sicuro è meno sbatti.
Autrice: Francesca Tortini
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