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Se Ivan Graziani cantava Lugano Addio, lo chef Felice Lo Basso dice ora "Milano Addio" e se ne scappa proprio nella città svizzera. In una lunga intervista sul Corriere della Sera il fondatore del Felix Lo Basso Home&Restaurant di Via Goldoni fa sapere di essere pieno raso e di non starci più dentro, tanto meno con le spese. Il primo giorno di febbraio ha chiuso la serranda e ciaone. "Questa città è odiosa, come fate a dire che vi piace?" ha detto Felice, ma neanche troppo, toccandola pianissimo. "Mi sono stancato di questa vita finta".

Facciamo un check, allora, di tutte le cose che non vanno secondo lo chef 51enne, così da ricordarcele ogni volta che abbiamo voglia di lamentarci un po'.

"Il turismo dopo il Covid non si è più ripreso". Dice Lo Basso che arrivano meno russi e cinesi, gli unici in grado di spendere come si deve in un ristorante come il suo, dove la cena costa 230 euro bevande escluse. Sono 5 euro a piatto, precisa, perché porta in tavola 22 portate (e mica spaghetti aglio e olio), però effettivamente non è proprio un conto per tutte le tasche. Continueremo ad andare dal nostro pizzaiolo egiziano di fiducia, tanto più ora che il Felix chiude.

"Pago 10mila euro di affitto al mese per 200 metri quadrati". In effetti, in proporzione, è più di quanto pagano in quel monolocale di 14 metri quadri a Bologna che hanno affittato a 600 euro. Però sei a Milano...

"La metro chiude a mezzanotte... i mezzi pubblici scarseggiano". 'Sta roba dei mezzi dovrebbero risolverla veramente: addirittura abbiamo sentito dei tassisti lamentarsi della metro che chiude troppo presto e a loro tocca lavorare di più...

"C’è un tema sicurezza: sotto casa mia hanno rubato due auto e scippato una signora in pieno giorno, e abito in centro". Niente da dire a parte che non siamo stati noi.

"Si parla solo dei prezzi dell’immobiliare, ma la città ha mille problemi. E le persone non riescono a viverci: non hanno abbastanza soldi. Però il racconto è ancora quello della città vibrante, in cui aprono tanti locali... Peccato che dopo sei mesi chiudano. La verità è che un grande chef oggi non verrebbe mai a Milano, qui funzionano molto di più i ristoranti etnici, di cibo dal mondo, che quelli italiani. E così si fa morire la nostra cucina. Inoltre c’è il tema degli stipendi: ormai un giovane chef dipendente guadagna di più al Sud, 1800-2000 euro. A Milano se ne prendono 1300-1400. Chi può vivere così? C’è la fila di chef che vogliono andarsene da qui, e chi lo ha fatto è andato a stare meglio".

"Ormai gli chef sono tutti invidiosi e nemici tra loro". Dovrebbe fare un giro in certi uffici e si sentirebbero sicuramente tutti più buoni...

"Guadagna solo chi non ha la stella, i ristoratori come me fanno una fatica pazzesca...". E di questo in effetto avevamo parlato anche noi, rivelandovi che in effetti la stella Michelin non è che fosse proprio un portafortuna.

"Il fine dining è morto". Siamo talmente imbruttiti che non c'eravamo nemmeno accorti che fosse nato. Però se ce ne vuole prepare un po’ prima di chiudere i battenti noi - a rate - paghiamo tutto!

 

Autrice: Daniela Faggion

 

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