
Tornare al lavoro dopo la maternità è una delle sfide più toste nella vita di una mamma. Mischiate insieme entusiasmo, ansia, senso di colpa, ambizione e stress... ed ecco servito un cocktail di sbattimento totale. Se ci mettiamo pure che la società ti aiuta zero, la domanda è una: come si fa a rimettersi in pista dopo aver sfornato il nano?
Non sacrificare la carriera
First: se prima di diventare madri avete costruito una carriera che vi dà soddisfazione, non buttatela nel cesso. Sì, sembra banale, ma la tentazione di mollare tutto perché siete stanche morte o poco supportate è lì, sempre presente. Ma se il lavoro vi piace davvero e mollare tutto non è ciò che volete, allora non è la soluzione giusta. Ritrovare il vostro lavoro e l’indipendenza che vi porta vi renderà, di riflesso, una madre più serena nella vita di tutti i giorni.
Ah, e scordatevi i sensi di colpa. Se mollate il lavoro senza esserne convinte al 100%, finite per caricare i figli di aspettative e frustrazioni che non si meritano.
Contatta il capo con il giusto anticipo
Nel Bel Paese, rientrare al lavoro per una mamma significa farlo mentre il pupo è ancora allattato, che sia al seno o con latte artificiale. Come si fa a far combaciare tutto senza impazzire? Sicuramente è importante contattare il vostro capo per tempo e fare un bel piano d’attacco. Potete chiedere part-time, smart working o, se vi gira bene, concentrarvi le ore lavorative in modo da avere più giorni liberi.
Fidati del tuo nano
Se volete un consiglio extra, parlate con un’ostetrica, una psicologa o anche solo col papi. Lavorare sulla qualità dell’attaccamento vuol dire rispondere subito ai bisogni del piccolo e rendere la separazione meno traumatica. Fidatevi: lasciarlo ogni tanto con nonni, baby sitter o amici di famiglia è meglio che stare h24 incollati e poi sparire di colpo per tornare al lavoro. Al nano non fa bene e nemmeno a voi.
Organizza bene il menù settimanale
Tornare al lavoro è un’ottima occasione per imparare a fare il famoso meal planning. Pianificare i pasti vi farà risparmiare tempo e cash. Certo, all’inizio è uno sbatti, ma col tempo vi salverà la vita. Prendetevi il tempo per fare una lista della spesa intelligente, concentrandovi su ingredienti di stagione e pianificando i pasti di conseguenza. Risultato? Meno spreco, meno spese inutili e più serenità.
Ah, tips della nonna: andate a fare la spesa il venerdì sera. Spesso trovate prodotti freschi in offerta perché in scadenza.
Occhio alla qualità della VOSTRA dieta
Per gestire lavoro e pargolo ci vogliono energie a bomba. Perciò, basta con ‘sta storia di dover perdere 10 kg in un mese perché lo dice l’influencer di turno. Mangiate in modo equilibrato, senza fare follie tipo eliminare i carboidrati così, a caso. I carbo sono carburante per il cervello, ricordatevelo.
Certo, ci si può sempre aiutare con dei supplementi, come Carnidyn Plus, integratore contro la stanchezza, del quale avrai molto probabilmente visto qualche pubblicità online. Ma tutto parte da una dieta seria e completa, tipo quella mediterranea: verdura, frutta, carbo integrali, grassi buoni e via dicendo.
Qualità first
Quando siete a casa col pupo, puntate tutto sulla qualità del tempo passato insieme. Non serve stare appiccicati tutto il giorno. Creare dei momenti esclusivi – come la lettura di un libro o il bagnetto – è quello che fa la differenza. E se allattate al seno, ricordate che fino ai 6 mesi l’OMS consiglia di farlo esclusivamente, ma la riduzione delle poppate va gestita con calma.
Se potete... delegate!
Oh, qua siamo onesti: se potete permettervi una baby sitter o il nido, delegate, raga. Fidarvi di persone competenti è la mossa giusta per non andare fuori di testa. E se non avete nonni a disposizione o non potete permettervi aiuti esterni? Niente panico: fermatevi un attimo, analizzate le vostre possibilità e trovate un modo per farvi dare una mano. Per crescere un bambino, alla fine, ci vuole un villaggio.
Scrivete le vostre emozioni su un diario
Il ritorno al lavoro è un momento pieno di emozioni contrastanti. Scrivere quello che provate su un diario vi aiuta a fare chiarezza. Perché non è detto che un pensiero negativo sia definitivo: a volte è solo un’emozione passeggera. Se invece il malessere resta, allora magari è il caso di cambiare rotta. Ma almeno saprete di averci provato nel modo giusto.
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